Come sta Alex Zanardi, dopo il terribile impatto con un camion 4 anni fa?
A quasi quattro anni dal fatale incidente che ha coinvolto il campione paralimpico Alex Zanardi, c'è ancora tantissima apprensione da parte dei fan e da tutti gli amanti dello sport sulle sue condizioni di salute.
Zanardi è stato per tutti un eroe, un esempio da seguire. Anche il Presidente Mattarella, nel maggio 2023 durante un intervento ha rivolto un pensiero pieno di stima al campione: "Un grande uomo di sport, Alex Zanardi. Una persona che ha sofferto e che ha sempre reagito. Ho presente il suo sorriso, il suo ottimismo. Zanardi ha testimoniato cosa sia davvero lo sport: prima di tutto gioia di vivere", come riportato da Il Fatto quotidiano.
Le notizie sul suo attuale stato di salute sono davvero esigue. Secondo le informazioni disponibili, Zanardi si trova da più di un anno impegnato in un lungo e inevitabile processo di recupero, che sta affrontando nel suo domicilio, circondato dalle persone a lui più care. Al momento, è impossibile prevedere quando questo percorso potrà giungere a termine e se potrà ritornare a gareggiare.
Riccordiamo che il 19 giugno 2020 la vita del campione paralimpico è stata messa a dura prova, di nuovo, da un gravissimo incidente avvenuto sulla Statale 146 a Pienza, in Toscana, mentre stava partecipando una staffetta di beneficenza in handbike.
Zanardi, dopo aver perso il controllo della sua handbike, ha impattato contro un camion che proveniva dalla direzione opposta. In seguito al grave incidente è stato trasportato in gravissime condizioni al policlinico le Scotte di Siena dove è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale.
Dopo diversi interventi e ricoveri, le condizioni di Alex Zanardi si erano stabilizzate, tanto da far tornare il campione a casa con la sua famiglia nel dicembre 2021.
Come se non bastasse nell'agosto 2022 un incendio scoppiato nella villa di Alex Zanardi, a Noventa Padovana, costringe il campione paralimpico a un nuovo ricovero all’ospedale San Bartolo di Vicenza di oltre due mesi. Zanardi era tornato a casa solo da qualche mese, per continuare il suo percorso riabilitativo dopo il terribile incidente (l'ennesimo della sua vita) avvenuto nel 2020.
Il primario del reparto di riabilitazione dell'ospedale di Vicenza, Giannettore Bertagnoni ha dichiarato: "Il nostro principale obiettivo è stato di stabilizzare le condizioni cliniche generali di Zanardi.", come riporta Il Fatto Quotidiano.
Dopo 76 giorni, nel settembre 2022, il campione è potuto ritornare tra le mura domestiche insieme alla sua famiglia, dove continua tuttora il suo programma riabilitativo.
Ma questi sono stati solo gli ultimi ostacoli che il campione è stato costretto ad affrontare, in una vita che aveva già subito grandi scossoni. Primo tra tutti, quel fatale incidente del 2001 che la cambiò radicalmente.
Da allora Alex Zanardi è diventato un simbolo di forza e di resilienza per tutto il mondo dello sport, un esempio di come le dure prove della vita possano trasformarsi in un'occasione per migliorarsi, proprio come fece anche nel 2001, a seguito del suo primo e drammatico incidente.
Era il 15 settembre 2001, 4 giorni dopo gli attentati dell'11 settembre. Alex Zanardi, all'epoca pilota automobilistico, stava gareggiando in Formula Cart, nella tappa europea di Lausitzring. A 13 giri dalla fine, appena uscito dal suo ultimo più stop, perde il controllo della sua auto. In quello stesso momento, il pilota Alex Tagliani impatta ad altissima velocità nella sua Reynard Honda, spezzandola letteralmente in due.
Alex Zanardi perse le gambe all'istante e rischiò di morire dissanguato, ma la prontezza dei soccorsi riuscirono miracolosamente a salvarlo.
"Vi volevo dire che mi sono spezzato ma non mi piego, è una gara dura ma faccio il massimo per vincerla": queste furono le parole rilasciate da Zanardi a solo un anno dall'incidente pronunciate alla cerimonia dei caschi d’oro di Autosprint nel 2002, secondo Style Corriere.
Nel 2005 Alex Zanardi si avvicina di nuovo alle corse automobilistiche gareggiando in diversi campionati tra cui il Campionato Italiano Superturismo e la Formula 1.
Parallelamente, Alex Zanardi ha iniziato anche a partecipare a diverse manifestazioni paraolimpiche specializzandosi nel ciclismo su handbike. La sua incedibile determinazione e voglia di andare avanti ha contribuito a fargli vincere diversi titoli mondiali ed europei parolimpici.
Le sue parole, pronunciate durante la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici di Londra nel 2012, fecero emozionare tutti: "Mi chiamo Alex Zanardi e sono un pilota", il suo commento ripreso da Formula Passion.
In quell'edizione dei Giochi Paralimpici vinse due due medaglie d'oro e una d'argento nel ciclismo su handbike. Successivamente, nell'edizione dei Giochi di Rio 2016, continuò ad accumulare vittorie con due medaglie d'oro e una d'argento.
Nella disciplina ciclismo su handbike, Alex Zanardi in totale è riuscito a vincere sedici ori, sette argenti e un bronzo.
Prima dell'incidente del 2001, Zanardi non aveva avuto molta fortuna come pilota automobilistico. Classe 1966, la sua carriera sulle piste è iniziata negli anni '80, gareggiando in diverse categorie tra cui la Formula 3 e Formula 3000.
La sua grande occasione arrivò nel 1991, quando entrò a far parte della squadra Jordan come pilota di Formula 1. Nel 1993, poi, passò alla Lotus, senza ottenere importanti risultati.
Nel 1996 decide di lanciarsi nella serie CART (Championship Auto Racing Teams), oggi nota come IndyCar Series, dove è riuscito a vincere due campionati consecutivi, nel 1997 e 1998.
Durante quel periodo, diede grande prova del suo talento in pista grazie alla sua guida aggressiva e la bravura nei sorpassi. Fino al 2001, il tragico anno che segnò per sempre la sua vita da pilota.
La storia di coraggio e determinazione di Alex Zanardi ha ispirato tantissime persone, non soltanto nel mondo dello sport. L'eccezionale campione è riuscito a dimostrare a tutti, più di una volta, che nella vita si possono superare anche gli ostacoli apparentemente più impossibili. E noi non possiamo che augurargli di tornare presto alle sue grandi passioni. Forza Alex!