Anche i campioni si emozionano: chi piange di gioia e chi di tristezza
"Cantare l'inno sul gradino più alto del podio è il sogno di chi fa sport. Non potevo non emozionarmi in un momento del genere." ha dichiarato Samuele Ceccarelli, l'uomo più veloce d'Europa negli ultimi mondiali indoor in Turchia disputatisi il 4 marzo.
Ma le sue non sono le prime lacrime che cadono sul volto di un campione e questa non è la prima volta che un atleta mostra al mondo il (meraviglioso) lato umano dello sport.
Non è riuscito a trattenere le lacrime neanche un campione stoico e solido come Cristiano Ronaldo, quando ha ricevuto, accompagnato da suo figlio Cristiano Ronaldo Jr, il Pallone d'Oro nel 2013. Accanto a lui, l'indimenticabile Pelè.
Il 12 giugno 1991 il mondo del basket cambia per sempre: Michael Jordan vince il suo primo anello e inizia la leggenda. Tra lacrime di gioia.
Siamo a Instambul, il 5 novembre 2020. Con la vittoria nel Gran Premio di Turchia il pilota britannico Lewis Hamilton conquista non solo il gradino più alto del podio, ma anche il 7º titolo mondiale.
Questa la reazione di Lionel Messi quando ha detto addio a una squadra e una città, Barcellona, che aveva chiamato casa per oltre 20 anni.
Per Tania Cagnotto l'oro nel trampolino da 1 metro vinto a Kazan nel 2015 aveva un sapore tutto speciale: in una disciplina per anni dominata dalle tuffatrici cinesi, per l'italiana la medaglia iridata era stato il sogno di tutta una carriera, il coronamento dei sacrifici di una vita. Si è ritirata 5 anni dopo.
Questa è stata la reazione di Lara Gut-Behrami dopo aver vinto l'oro in SuperG alle Olimpiadi di Pechino del 2022. Non era solo la sua prima volta sul podio olimpico per questa disciplina, ma era l'unico oro che fino a quel momento mancava all'appello per la Svizzera.
Fece il giro del mondo quest'immagine di Djokovic desolato e affranto, dopo la sconfitta contro Juan Martín Del Potro. Le Olimpiadi del 2016 di Rio de Janeiro erano la sua terza partecipazione ai giochi: per un campione che ha vinto tutto, l'oro olimpico è ancora oggi un obiettivo da raggiungere.
Difficilmente George Russell riuscirà a dimenticare il Gran Premio del Brasile di Interlagos, una sensazione così intensa che lui stesso definì questa sua prima vittoria in Formula 1 una montagna russa di emozioni.
Chi pratica uno sport come il ciclismo sa bene quanta fatica, quanto impegno e quanta grinta siano necessari... e non solo per vincere. La ciclista olandese nel 2022 non riuscì a trattenere le lacrime sul podio del Tour de France.
Per questo giovanissimo Sebastian Vettel il GP di Monza del 2011 fu un'esperienza così unica da non riuscire a reggere l'emozione: dopo aver vinto, scoppiò a piangere sul podio.
La sciatrice Mikaela Shiffrin si è lasciata andare a un pianto liberatorio durante l'inno americano, dopo la vittoria nello Slalom Gigante a gennaio 2023. Per lei era la vittoria numero 82 in Coppa del Mondo.
Marc Marquez arrivava al Gran Premio di Sachsenring nel 2021 dopo un grave incidente e 19 mesi di calvario, tra ripetute operazioni e innumerevoli sessioni di riabilitazione. Per lui quel primo posto sul podio aveva un significato che andava al di là della vittoria in sé: era la rivincita di un campione che aveva sofferto.
Probabilmente è stata la vittoria più bella di Fernando Alonso durante il suo periodo in Ferrari, quella ottenuta a Valencia nel 2012, al termine di una corsa appassionante che non lo vedeva tra i favoriti allo scattare del semaforo verde. La "Freccia delle Asturie" non riuscì a dissimulare l'orgoglio per la sua impresa, molto probabilmente accresciuto anche dall'emozione di averla compiuta davanti al pubblico di casa.
La giornata inaugurale dei Mondiali di sci alpino a febbraio 2023 si è aperta con un fantastico oro per l'Italia, quello in combinata vinto da Federica Brignone e primo titolo mondiale in carriera per la sciatrice italiana. Vederla con la medaglia d'oro è stata un'emozione. Per lei e per noi.
Chi non ricorda le lacrime di tristezza di Maradona, quando la sua Argentina fu sconfitta dalla Germania nella finale dei Mondiali di Italia '90?
Considerato il più grande nuotatore di tutti i tempi, Michael Phelps ha così tante medaglie nel suo palmarés che avrebbe dovuto essere abituato. Eppure alle Olimpiadi di Rio nel 2016, in cui vinse 5 ori e un argento, non ha potuto evitare le lacrime neanche un campione del suo calibro e ha pianto, come se fosse la prima volta.
Tra safety car e difficoltà, il Gran Premio di Germania ad Hockenheim nel 2000 fu una delle corse più rocambolesche della stagione, ma per il pilota brasiliano Rubens Barrichello, alla guida di una Ferrari, avrà sempre un posto privilegiato nel suo cuore: fu la sua prima vittoria in carriera.
"Quello che provo è incredibile, sono sovrastato dalle emozioni." dirà il pilota australiano Miller dopo aver vinto con la Ducati il GP di Spagna a Jerez nel 2021.
La judoka Rafaela Silva non è riuscita a contenere l'emozione per la medaglia d'oro vinta ai giochi olimpici del 2016 proprio nel suo paese natale, il Brasile.
Sono lacrime d'oro quelle dello svizzero Marco Odermatt per la sua prima medaglia iridata in carriera, vinta a Courchevel a febbraio 2023. È lui il campione del mondo in discesa: se non è gioia questa!
Ma, al di là dei successi e delle sconfitte, delle medaglie d'oro, dei podi e delle corone d'alloro, probabilmente non c'è cosa più bella per una persona che ha dedicato la sua vita allo sport che il potersi guardare intorno e notare la stima, il rispetto e l'affetto che ci dimostrano anche quelli che in carriera sono stati i nostri più acerrimi avversari.
Nella foto: le lacrime di Roger Federer e Rafael Nadal, al termine dell'ultima partita dell'icona elvetica.
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