'Beckham': le rivelazioni della docu-serie Netflix sul grande calciatore inglese
C'è chi lo ama e chi lo odia, ma David Beckham non lascia indifferente nessuno dentro e fuori dal campo. Ora la superstar del calcio inglese si racconta in una docu-serie Netflix di 4 episodi, che ripercorre la sua vita tra alti e bassi e contiene alcune rivelazioni anche molto toccanti e oneste. Vediamone alcune.
Beckham aveva solo 15 anni quando si trasferì a Manchester e firmò un contratto come Youth Training Scheme per la squadra dei suoi sogni, il Manchester United. L'obiettivo di suo padre era quello di vedere il figlio giocare nel club.
David Beckham ha attirato l'attenzione del mondo dello sport quando a soli 21 anni ha segnato un magnifico gol dalla propria metà campo in una partita contro il Wimbledon che lo ha fatto salire agli onori della cronaca.
Nel 1995, riferendosi alla nuova squadra piena di giovani del Manchester United, l'ex calciatore e opinionista Alan Hansen disse le ultime parole famose: "Non si può vincere nulla con dei ragazzini". La squadra vinse il campionato e la FA Cup.
Nel corso della stagione 1998-1999, il Manchester United realizzò un eccezionale treble battendo il Bayern Monaco in un'emozionante finale di Champions League. La squadra conquistò la Premier League, la FA Cup e la Champions League.
Non sono mai stati assenti dalle prime pagine dei giornali. La relazione tra David e Victoria Adams, alias Posh Spice, è sempre stata al centro dei gossip. L'allenatore del Manchester United non era affatto entusiasta dell'attenzione che stava ricevendo il suo giocatore.
I Beckham divennero un vero e proprio marchio globale e non c'era luogo al mondo in cui non comparissero su un cartellone pubblicitario o su una rivista. L'allenatore della squadra Alex Ferguson e i genitori di David Beckham erano preoccupati che il calciatore si potesse distrarre dal suo impegno sul campo.
La situazione è precipitata per il capitano dell'Inghilterra quando è stato espulso durante una partita della sua nazionale contro l'Argentina per aver reagito a un fallo subito da Diego Simeone. La stampa britannica si è accanita contro di lui per qualcosa che non era realmente colpa sua. Beckham è diventato il nemico pubblico numero uno e ha ricevuto minacce di morte per sé e per la sua famiglia.
Sì, Beckham vide un cartellino rosso per una sciocchezza, ma l'Inghilterra andò ai rigori dopo i tempi supplementari. Il giocatore non aveva mai sbagliato un rigore, eppure la stampa si assicurò che il pubblico britannico lo incolpasse direttamente per il fallimento della nazionale. E il giocatore ne pagò le conseguenze, diventando il capro espiatorio dell'opinione pubblica...
Per anni David Beckham è stato bersaglio di insulti da parte dei cosiddetti tifosi dell'Inghilterra. Nel documentario, il calciatore ne parla con evidente emozione, sottolineando che ciò che più lo ha fatto soffrire non sono stati tanto i soprusi da lui subiti quanto la situazione che ha dovuto sopportare la sua famiglia.
I tifosi hanno poi perdonato Beckham dopo la sua straordinaria esibizione in una partita contro la Grecia che è valsa la qualificazione di un'Inghilterra in crisi al Mondiale 2002. Il giocatore segnò il gol della vittoria, un calcio di punizione magistrale, a proposito del quale ha poi detto: "Volevo solo far felici tutti...". Beh, senza dubbio ci è riuscito.
La relazione tra David Beckham e Alex Ferguson, però, era diventata sempre più tesa a causa di tutte le attenzioni che riceveva il giocatore e di conseguenza anche il rapporto tra Victoria e Ferguson si era incrinato. La situazione era davvero spiacevole.
Tutto è degenerato quando l'allenatore del Manchester United, furioso dopo la sconfitta del club in una partita di FA Cup del 2003 contro l'Arsenal, ha calciato uno scarpino che ha colpito Beckham appena sopra l'occhio. Alex Ferguson ha sempre sostenuto che si è trattato di un incidente, mentre Beckham non ne ha mai fatto parola. Il conflitto tra i due era arrivato al culmine.
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Il Manchester United decise di vendere Beckham, che scelse il Real Madrid. I tifosi de los merengues impazzivano per David Beckham. Purtroppo, il trattamento riservato a Victoria non fu altrettanto benevolo.
Le cose non sono iniziate bene al Real Madrid per David Beckham, che ha avuto difficoltà ad adattarsi alla continua sostituzione dei dirigenti del club. In precedenza aveva avuto un solo mister, Sir Alex Ferguson; a Madrid, invece, ha avuto 7 diversi allenatori.
Ed è stato così finché non è arrivato l'ultimo allenatore per cui ha giocato: Fabio Capello. Dopo un diverbio, il mister gli aveva detto che non avrebbe mai più giocato per la squadra, ma non è stato così... e il Real Madrid ha vinto il campionato spagnolo. Sia il club che Capello volevano che Beckham rimanesse, ma aveva già firmato un accordo con i L.A. Galaxy dopo che gli era stato detto che non avrebbe mai più giocato con la squadra madrilena.
I Beckham si trasferiscono a Los Angeles, felici di lasciarsi alle spalle le persecuzioni e i paparazzi della Spagna. Nessuno si preoccupava di loro quando c'era Tom Cruise seduto a cena al tavolo accanto.
Victoria e i bambini erano contenti della loro nuova vita sotto il sole di Los Angeles, ma per Becks niente è stato semplice. Il calcio negli Stati Uniti non era paragonabile a quello europeo e Beckham sapeva che quel livello di competizione non gli avrebbe assicurato la presenza nella nazionale inglese.
Qualcuno disse a Beckham che l'unico modo per mantenere il suo posto in nazionale era giocare con i migliori in Europa. Così andò in prestito al Milan al termine della stagione MLS, una decisione che non piacque alla moglie Victoria, che si era appena adattata alla loro nuova realtà negli Stati Uniti.
Il giocatore inglese ha trascorso 5 stagioni negli Stati Uniti e ha aiutato i L.A. Galaxy a vincere la MSL Cup. Gli USA erano diventati la nuova casa della famiglia Beckham, ma ormai sentiva che era giunto il momento di chiudere con gli Stati Uniti.
Senza più legami professionali, i Beckham potevano finalmente tornare a casa e riunirsi con le loro famiglie. Dopo anni di vita all'estero, potevano sistemarsi definitivamente a casa loro. O forse no...
Beckham riceve la chiamata del PSG e non riesce a resistere alla tentazione di accettare la nuova sfida. Come è facile immaginare, Victoria non è contenta della scelta del marito neanche questa volta. Nella docu-serie, l'ex Spice offre un'immagine molto schietta, onesta e divertente, come si legge in molti commenti sui social.
Beckham aveva deciso che sarebbe stata la sua ultima stagione da calciatore. È stata una scelta difficile, perché amava profondamente il calcio, ma l'età non risparmia nessuno, neanche David Beckham.
David Beckham, che non sta mai con le mani in mano, decide di acquistare una squadra di calcio della Major League, l'Inter Miami, e si mette all'opera per farla diventare qualcosa di più di una semplice squadra di calcio: un vero e proprio "marchio globale".
E lo ha fatto ingaggiando nientemeno che uno dei più grandi calciatori della storia: Leo Messi. David Beckham non sarà più una star al centrocampo, ma è ancora il re del marketing.
Nella docu-serie Netflix, David Beckham parla anche del disturbo ossessivo compulsivo di cui soffre fin da quando era adolescente e della sua ossessione per la pulizia. Come rivela nel documentario: "Ho questo disturbo, per cui devo avere tutto in linea retta o tutto in coppia. Metto le lattine [...] in frigorifero, ma se ce n'è una di troppo, la sistemo in un altro armadio da qualche parte".
I risultati sportivi ottenuti da David Beckham parlano da soli. Ha vinto il campionato in Inghilterra, Spagna, Stati Uniti e Francia; è stato capitano della nazionale inglese e ha vinto la Champions League, diventando una leggenda del calcio mondiale. Vedremo cosa riuscirà a vincere con l'Inter Miami!
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