Calcio Storico Fiorentino: una tradizione secolare o... lo sport più violento d'Europa?

Calcio? Quasi, ma non proprio...
Più simile al rugby che al calcio
I Romani giocavano a qualcosa di simile
Come si giocava all'Harpastum
In auge fino al '600 e poi l'oblio
Il calcio storico oggi
Come si gioca?
Il campo di gioco e gli arbitri
L'obiettivo del gioco: le similitudini con il calcio
Precisione, prima di tutto
Cosa possono fare i calcianti: le similitudini con il rugby e il pugilato
I portieri, i terzini, i centrocampisti e gli attaccanti come nel calcio?
Le sostituzioni
I calcianti in livrea
Se di colori si parla...
C'è un compenso?
Non c'erano regole precise
Il calcio storico oggi
I pestaggi del 2006
Età minima e nessuna condanna
I colpi proibiti
Mitigare il carattere violento
Home Game e gli altri documentari
Ne ha parlato anche il NYT
Il Calcio Storico Fiorentino... altrove?
Il calcio moderno incontra il calcio storico
Calcio? Quasi, ma non proprio...

Non fatevi ingannare dal nome: il Calcio Storico Fiorentino non è una semplice versione antica del gioco calcio, è molto di più.

Più simile al rugby che al calcio

Anzi, a dispetto del nome, il Calcio Storico Fiorentino può essere considerato un vero e proprio compendio di discipline diverse. Ma, se proprio vogliamo trovare delle affinità con gli sport moderni, sembra averne di più con il rugby che con il calcio, presentando anche alcuni elementi comuni al pugilato.

I Romani giocavano a qualcosa di simile

Nella ricerca delle origini storiche di questa disciplina, gli storici sono risaliti all'epoca romana, quando i legionari, prima di una battaglia, giocavano a un gioco simile al Calcio Storico: l'Harpastum ("strapparsi con la forza").

Come si giocava all'Harpastum

Le regole dell'Harpastum erano piuttosto semplici: due squadre, formate da un pari numero di giocatori, lottavano corpo a corpo per "strapparsi a forza" una palla fatta di stracci o di pelle. Ecco, il Calcio Storico, con le dovute differenze, è più o meno simile all'Harpastum.

Foto: Di Sconosciuto - http://alecanaya.files.wordpress.com/2010/06/harpastum.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25246589

In auge fino al '600 e poi l'oblio

Nella seconda metà del '400 il Calcio Storico visse un periodo di grandissima diffusione: i Fiorentini lo praticavano indiscriminatamente in ogni angolo della città e fino al '600, seppur con l'introduzione di regole più rigide per garantire l'ordine pubblico in città, continuò a godere della stessa fama, per finire poi nel dimenticatoio nei due secoli successivi.

Foto: Di Sconosciuto - Pietro di Lorenzo Bini (ed.), Memorie del calcio fiorentino tratte da diverse scritture e dedicate all'altezze serenissime di Ferdinando Principe di Toscana e Violante Beatrice di Baviera, Firenze, Stamperia di S.A.S. alla Condotta [1688], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=864734

Il calcio storico oggi

Oggi il Calcio Storico si gioca una sola volta all'anno, nei festeggiamenti che precedono la festa del patrono di Firenze, San Giovanni, il 24 giugno. È in quei giorni che i fiorentini rievocano il Calcio Storico, una delle tradizioni più antiche della città, sullo sfondo della splendida Piazza Santa Croce.

Come si gioca?

Il Calcio Fiorentino si rifà alle 33 regole che compongono un regolamento del 1500. Sebbene nei secoli quest'ultimo abbia subito numerose modifiche, la struttura di base del gioco è la stessa.

Il campo di gioco e gli arbitri

Su un campo sabbioso rettangolare si scontrano due squadre composte da 27 giocatori, chiamati "calcianti". A vigilare il gioco (e le zuffe tra i giocatori)  ci sono un Giudice Arbitro, un Giudice Commissario e sei segnalinee.

L'obiettivo del gioco: le similitudini con il calcio

Ogni partita di calcio storico dura 50 minuti, durante i quali le squadre devono cercare di fare "caccia", ovvero gol, nella porta della squadra avversaria per guadagnare 1 punto. La porta è lunga esattamente tutto il lato corto del rettangolo di gioco, ma, attenzione, fare "caccia" non è così facile come si possa pensare.

Precisione, prima di tutto

Se la palla finisce al di sopra della rete della porta, c'è una penalità e viene assegnata mezza "caccia" alla squadra avversaria. Va da sé che la precisione nel Calcio Storico è fondamentale.

Cosa possono fare i calcianti: le similitudini con il rugby e il pugilato

I calcianti possono passarsi la palla con le mani e possono scontrarsi, placcarsi e lottare per impedire che gli avversari facciano "caccia": ecco quando le similitudini col rugby e il pugilato si fanno più evidenti.

I portieri, i terzini, i centrocampisti e gli attaccanti come nel calcio?

I 27 calcianti che compongono una squadra hanno una posizione che devono mantenere una volta scesi in campo per tutta la durata dell'incontro. Ogni squadra è  composta da quattro datori indietro (che sarebbero i portieri), tre datori innanzi (che sono assimilabili ai terzini del calcio moderno), cinque sconciatori (ovvero i centrocampisti difensivi) e ben quindici corridori (che sarebbero gli attaccanti).

Le sostituzioni

L'aspetto in cui a livello formale il Calcio Storico differisce maggiormente  sia dal calcio sia dal rugby è quello delle sostituzioni: se un calciante si infortuna, non ne è prevista nessuna. La squadra perde semplicemente uno dei suoi giocatori e deve giocare con un uomo in meno.

I calcianti in livrea

A rendere ancora più complicato il raggiungere la porta avversaria, se non bastasse dover fronteggiare la forza e la grinta degli avversari, c'è anche una questione "di look": ogni calciante, infatti, è obbligato a indossare le livree d'epoca. Non proprio comode come le divise dei giocatori moderni, insomma, ma è un sacrificio che ogni giocatore è disposto a fare per difendere i suoi colori.

Se di colori si parla...

I calcianti appartengono alle 4 squadre che si contendono la vittoria finale, ognuna delle quali difende i colori di uno dei quartieri storici fiorentini: Santa Maria Novella (i “Bianchi”), San Giovanni (i “Verdi”), Santo Spirito (i “Rossi”) e Santa Croce (gli “Azzurri”).

Foto: Di Horemhat - Debora Iacopini, Daniele Balbiano et al., I quartieri di Firenze. Problematiche e meccanismi correlati alla ripartizione interna di un territorio comunale. academia.edu., CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=79065228

C'è un compenso?

Diciamolo subito, al Calcio Storico non si gioca per denaro: per i calcianti non è previsto alcun compenso in denaro e, in caso di vittoria finale, la squadra vittoriosa il 24 aprile si porta a casa un fantastico montepremi... una vitella di razza Chianina!

Non c'erano regole precise

Per quanto possa comunque sembrare simile a calcio, rugby e pugilato, il Calcio Storico fiorentino non aveva, almeno fino a qualche anno fa, rigide regole che garantissero l'incolumità e la sicurezza dei calcianti come succede nelle discipline moderne (sia per quanto riguarda il placcaggio, sia per le mischie, ad esempio).

Nella foto: una partita di calcio storico in Piazza della Signoria, nel 1932

Il calcio storico oggi

Per la sua stessa natura, lo scontro corpo a corpo è uno degli aspetti centrali della dinamica di gioco in questa disciplina. Se a ciò aggiungiamo la tipica rivalità tra le contrade in occasioni simili, è facile immaginare come, in un determinato momento, possa essersi resa necessaria una modifica nel regolamento.

I pestaggi del 2006

Il casus belli fu il primo incontro tra i Bianchi e gli Azzurri nel 2006. L'incontro finì in rissa e la violenza fu tale da costringere la giunta comunale ad annullare non solo il torneo di quell'anno, ma anche quello dell'anno successivo, e a prendere la decisione di disciplinare la competizione per garantire l'incolumità dei calcianti.

Età minima e nessuna condanna

Dal 2008, per poter prendere parte al torneo, dal 2008 i calcianti devono avere meno di 40 anni e, cosa da non sottovalutare, non devono aver riportato condanne penali gravi, come, ad esempio, una condanna di omicidio.

I colpi proibiti

I calcianti, poi, non possono colpirsi al collo e alla testa, se non si stanno fronteggiando in un corpo a corpo tipo pugilato, e non possono intervenire in una 'lotta' tra un compagno di squadra e un avversario, a meno che l'avversario non sia in possesso della palla in quel momento. Inoltre, non possono placcarsi da dietro, dalle anche in su.

Mitigare il carattere violento

Questo sforzo per mitigare il carattere "violento" del Calcio Storico non ne ha comunque trasformato l'essenza né ne ha attenuato il fascino e questo sport continua a essere un richiamo non solo a Firenze e in Italia, ma in tutto il mondo.

Home Game e gli altri documentari

L'interesse estero per il Calcio Storico è tale da averlo trasformato negli anni nel soggetto di numerosi articoli e di vari documentari: ricordiamo il documentario di VICE US nel 2017 e la puntata del 2020 della docu-serie Home Game ad esso dedicata, disponibile su Netflix.

Ne ha parlato anche il NYT

Ne ha parlato anche il New York Times, in un articolo intitolato "A Most Dangerous Game", ovvero "il gioco più pericoloso", in cui i calcianti erano presentati come dei veri e propri gladiatori, pronti alla lotta.
Ma è davvero così o il Calcio Storico è solo la storia e la tradizione di una città che prende vita ogni anno?

Il Calcio Storico Fiorentino... altrove?

Qualunque sia la diffusione e l'accoglienza dentro e fuori i confini italiani per uno sport come il Calcio Storico, resta il fatto che si tratta di uno sport fortemente legato alla città di Firenze e che, probabilmente, solo a Firenze trova la sua ragion d'essere.

Il calcio moderno incontra il calcio storico

Il vincolo tra il capoluogo toscano e il Calcio Storico è così forte che perfino la Fiorentina Calcio nel 2017 ha indossato gli emblemi di questi quattro quartieri sulle proprie maglie, oltre ad arrivare ad avere, a volte, anche quattro seconde maglie diverse, ognuna con uno dei colori dei quartieri che si affrontano nel Calcio Storico.

Nella foto, l'indimenticabile Davide Astori, indossando la seconda maglia dedicata ai Bianchi del Calcio Storico.

Ancora