Football: i caschetti protettivi riducono il rischio di commozione cerebrale del 50%, ma non tutti li vogliono

Guardian cap sì o no?
Assorbe gli impatti
Obbligatorio per gli allenamenti in alcune posizioni
Facoltativo nella stagione regolare
I dati parlano chiaro
Un calo del 52%
Aumento dei casi di CTE
Il rifiuto di alcuni giocatori
Una questione estetica
Uno sport da 'duri'
Avversione anche a livello dilettantistico
L'altro fattore
Un falso senso di sicurezza?
Solo un tassello di un puzzle
Le buone intenzioni non bastano
Sono qui per restare?
Guardian cap sì o no?

L'utilizzo dei caschetti protettivi aggiuntivi, i cosiddetti guardian cap, dovrebbe essere una scelta ovvia da parte di qualsiasi giocatore di football americano, se si considera che riducono il rischio di commozione cerebrale di circa il 50%. Tuttavia, nonostante i vantaggi sulla carta, questi caschi imbottiti continuano a suscitare molte controverse nel mondo del football.

Assorbe gli impatti

Il guardian cap è stato creato dai coniugi Erin e Lee Hanson dell'Hanson Group nel 2010 per ridurre il rischio di lesioni alla testa tra i giocatori di football. Le protezioni soft-shell, che si agganciano sopra ai caschi standard, servono ad assorbire e ad attenuare gli impatti, come riportato dalla CBS.

Obbligatorio per gli allenamenti in alcune posizioni

La NFL ha introdotto i guardian cap durante i training camp nel 2022, rendendoli obbligatori per alcune posizioni ad alto contatto: offensive e defensive linemen, tight end e linebacker.

Facoltativo nella stagione regolare

Nel 2024 la NFL ne ha esteso l'uso, consentendo ai giocatori di indossarli durante le partite della stagione regolare. Ma l'adozione è stata graduale e in alcuni casi hanno sollevato più interrogativi che certezze.

I dati parlano chiaro

Le evidenze scientifiche confermano l'efficacia dei guardian cap. Le ricerche dimostrano che l'utilizzo di questi caschetti imbottiti da parte di un giocatore diminuisce l'impatto delle collisioni del 10%. Se entrambi i giocatori coinvolti nella collisione indossano il caschetto, la riduzione dell'impatto si attesta al 20%.

Un calo del 52%

Ancora più impressionante è il fatto che la NFL abbia registrato un calo del 52% delle commozioni cerebrali durante la preseason del 2022, periodo in cui i giocatori indossavano i guardian cap. Questo calo è particolarmente significativo per i linemen e i linebacker, posizioni esposte a frequenti contatti con la testa in quasi tutte le partite.

Aumento dei casi di CTE

Di fronte alla crescente pressione da parte della lega per incrementare la protezione dei giocatori, soprattutto in seguito alle preoccupanti evidenze legate alla CTE (encefalopatia traumatica cronica), l'utilizzo dei caschetti imbottiti sembrerebbe rappresentare uno strumento efficace nella prevenzione delle commozioni cerebrali.

Il rifiuto di alcuni giocatori

Tuttavia, nonostante le prove scientifiche, non tutti nella NFL sono d'accordo sul loro impiego. Alcuni sostengono che siano scomodi o che alterino l'equilibrio naturale del casco, influenzando negativamente le prestazioni. Altri, come il cornerback degli Eagles Darius Slay, li rifiutano per ragioni estetiche.

Una questione estetica

Come riporta il Washington Times, Slay crede che il guardian cap rovini non solo il suo stile, ma anche le sue prestazioni sportive: "Se non mi vedo bene, non mi sento bene. Mi sento veramente brutto con quell'enorme casco in testa".

Uno sport da 'duri'

L'avversione nei confronti dei guardian cap sembra derivare anche dalla visione tradizionale del football americano come uno sport da "duri". Per molti, l'uso di una protezione supplementare è percepito come un'erosione dello spirito originario del gioco.

Avversione anche a livello dilettantistico

Il co-creatore del guardian cap, Lee Hanson, ha affermato alla CBS: "Se vai nel Sud del Texas e parli con un allenatore [di una scuola superiore], ti dice che lui ne ha prese tante e che non ha bisogno di questo casco".

L'altro fattore

La campagna della NFL per promuovere i guardian cap risponde alla necessità di ridurre il rischio di lesioni alla testa nel football americano. Sebbene queste protezioni siano efficaci nel mitigare gli impatti diretti, non risolvono completamente il problema. Molte commozioni cerebrali sono causate da forze rotazionali che causano movimenti bruschi del cervello all'interno del cranio, un fenomeno che i guardian cap sono meno efficaci nel prevenire, come sottolinea ESPN.

Un falso senso di sicurezza?

Alcuni critici, come il giornalista del Guardian Oliver Conolly, avvertono che i guardian cap e il casco regolamentare creano un falso senso di sicurezza, che incoraggia comportamenti più rischiosi.

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Solo un tassello di un puzzle

In definitiva, la crisi delle commozioni cerebrali nella NFL richiederà probabilmente un insieme di soluzioni che comprendono il miglioramento del design dei caschi, un'applicazione più rigorosa delle regole relative al contatto con la testa e una formazione più approfondita sulle tecniche di placcaggio.

Le buone intenzioni non bastano

La decisione della NFL di estendere l'utilizzo dei guardian cap nel 2024 evidenzia l'impegno della lega nel cercare nuove soluzioni per rafforzare la sicurezza dei giocatori. Ma l'accoglienza contrastante manifestata dai giocatori solleva dubbi riguardo alla permanenza di questa misura nel tempo.

Sono qui per restare?

Per ora, i guardian cap rimangono una parte intrigante ma controversa del nuovo approccio della NFL alla problematica del trauma cranico. Il fatto che diventino un elemento permanente del campionato o che svaniscano come altri dispositivi di sicurezza sperimentali dipenderà non solo dalle evidenze scientifiche ma anche dalla disponibilità della lega e dei suoi giocatori ad adattarsi alla novità.

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