I successi (e le delusioni) di Christian Vieri: 'Io posso solo dire grazie al calcio'
Potente, talentuoso, ironico, a volte irriverente e con un vero e proprio istinto per il gol: questo è stato ed è ancora oggi Christian Vieri.
La sua storia inizia a Bologna il 12 luglio 1973 in una famiglia con una grande tradizione calcistica alle spalle. Anche suo padre Roberto, detto Bob, è stato un calciatore professionista e proprio a lui Christian deve anche il soprannome con cui è più conosciuto: Bobo.
Nella foto, Roberto Vieri insieme alla moglie Nathalie e un Christian Vieri di soli 4 anni.
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Non sorprende, quindi, che Christian abbia dimostrato fin dalla infanzia una grande propensione per il calcio. Dopo gli inizi nelle giovanili del Prato, nel 1989 per un giovanissimo Vieri si aprono le porte del calcio da professionista, che lo vedranno passare, tra il '91 e il '95, in diverse squadre.
Nella foto, Vieri al Torino nel campionato 1991-92
Nel 1992 il CT del Torino, l'indimenticabile Emiliano Mondonico (nella foto), lo fa esordire con la prima squadra in Coppa Italia: Vieri non lo delude e segna il 2-0 della squadra granata contro la Lazio. Con la maglia del Torino, poi, segnerà anche il suo primo gol in Serie A contro il Genoa. Aveva solo 18 anni.
Ma è con l'Atalanta che Bobo Vieri inizia la sua vera e propria scalata verso la leggenda: indosserà la maglia della squadra bergamasca per due stagioni tra il 1995 e il 1996, segnando 11 gol in 36 presenze. Era chiaro che, ben presto, avrebbe attirato l'attenzione delle big del calcio italiano.
La prima grande squadra a rendersi conto dell'immenso valore di questo irrompente centravanti è stata la Juventus. Vieri viene acquistato dall'Atalanta per 7,3 miliardi di lire. Con la Juve, tra il 1996 e il 1997 vince tantissimo: inizia con lo scudetto, la Coppa intercontinentale e la Supercoppa europea. Arriva con i bianconeri anche una finale in Champions League nel 1997, persa contro il Borussia Dortmund.
C'è anche una parentesi fuori dalla Serie A per Christian Vieri. Nel 1997 l'Atletico Madrid lo acquista dalla Juventus per 34 miliardi di lire: nell'unica stagione con la squadra madrilena, Vieri segna 24 gol e diventa capocannoniere de LaLiga. È il primo italiano che ci riesce.
Nella foto: Vieri dell'Atletico Madrid e Panucci, all'epoca tra le file del Real, durante il derby della capitale spagnola nel 1998.
Dopo la breve parentesi spagnola, nel 1998 Vieri torna in Italia e lo fa per indossare la maglia della Lazio, in cui formerà la celebre coppia in attacco con Marcelo Salas (insieme a Vieri nella foto). Nel 1999 la squadra romana, che per lui aveva sborsato 55 miliardi di lire, lo cede all'Inter per 90.
Con la maglia nerazzurra arriva il periodo d'oro di Bobo-gol, eppure nei suoi 6 anni di permanenza nell'Inter, sebbene abbia avuto molte soddisfazioni, come le 143 presenze in Serie A e i 103 gol, forse, per lui ci sono state altrettante delusioni, come il non essere riuscito a vincere nessun trofeo (se non la Coppa Italia nel 2004/2005) e l'aver perso lo scudetto all'ultima giornata nel 2002/2003 proprio contro la Lazio, la sua ex squadra.
Come ricordano sul Corriere della Sera in un'intervista all'attaccante, in quegli anni Vieri era costantemente sotto i riflettori e preso di mira dalla stampa anche per la sua vita privata e non solo per il suo rendimento in campo.
Nella foto, da sinistra: Christian Vieri, Paolo Maldini, Alessandro del Piero e Ariel Ortega
Feste, discoteche e anche amori mediatici, come quelli con le show-girl Elisabetta Canalis e Melissa Satta (nella foto, con Vieri e Maldini), riempivano le pagine dei giornali, spesso offuscando i grandi risultati di Vieri sul campo. Alla domanda del giornalista Tomaselli del Corriere, il centravanti risponde: "Sì, [mi arrabbiavo, ndr] ma se stavi dietro a tutto impazzivi. Io sapevo chi ero, come mi allenavo."
Dopo i 6 anni all'Inter, Christian Vieri milita in varie squadre, italiane ed estere, come Milan, Monaco, Atalanta e Fiorentina. Subisce numerosi infortuni e diminuiscono le sue presenze in campo, tanto da arrivare nel 2009 all'annuncio del suo addio al calcio dopo una strepitosa carriera da record.
E non diciamo "record" così per dire. Vieri, infatti, ne detiene numerosi. Con la nazionale, in cui ha esordito nel 1997 e con cui vanta 49 presenze, ha segnato 23 reti, 5 solo nelle sue 7 presenze nella Coppa del Mondo del 1998 in Francia, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere.
Vieri detiene un record anche in Spagna: durante la sua permanenza nella capitale spagnola, il centravanti riuscì a segnare un gol dopo 10 secondi dall'inizio dell'azione in nel 1998. È il gol più veloce nella storia dell'Atletico Madrid.
Come abbiamo già accennato in precedenza, Vieri è stato capocannoniere de LaLiga. È stato il primo italiano a riuscire nell'impresa di conquistare il titolo di miglior marcatore in un campionato estero. Solo Luca Toni e Delio Onnis ci riusciranno in seguito, rispettivamente nella Bundesliga e nella Division 1.
Chiaramente, però, sarà nella Serie A che Vieri darà il meglio di sé. Capocannoniere del campionato 2002-2003, in quella stagione segnò ben 24 reti in 23 presenze: stiamo parlando di più di un gol in media a partita!
Oggi Bobo Vieri continua ad essere impegnato: è un imprenditore, un opinionista, un influencer (ma questo lo è sempre stato?) e un organizzatore di eventi a sfondo sportivo (calcio, in primis, ma anche padel), alcuni anche con fini benefici.
Trovata la stabilità a livello personale con Costanza Caracciolo (con lui nella foto), che gli "ha cambiato la vita", come dice al Corriere, e con la nascita delle due figlie, Stella e Isabel, oggi Bobo Vieri continua ad essere un vortice di energia e la persona assolutamente fuori dal comune che è sempre stato. A Mirko Graziano Paolo Tomaselli ha detto: "Io posso solo dire grazie al calcio", ma siamo sicuri che saranno moltissimi i tifosi a volergli dire "grazie a te".
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