Cosa c'è dietro i 19 arresti degli ultras di Milan e Inter e cosa rischiano le due società

Reati riconducibili agli Ultras
Un numero esorbitante di capi d'accusa
L'indotto dello stadio San Siro
La spinosa questione dei biglietti
Innumerevoli perquisizioni e arresti
Il carcere e i domiciliari per gli accusati
Il 'patto di non belligeranza'
Dividersi i benefici di attività illecite
Metodi di stampo mafioso
Le 'infiltrazioni criminali' nelle tifoserie
Le indagini delineano 'un quadro fosco'
Si attiva anche la Figc
Richiesta di atti e ordinanze
Milan e Inter non sono indagate
I 'contatti' tra tesserati e Ultras
La questione dei biglietti
Pene severe per i tesserati
La pena più leggera per i club
Dalla multa a qualcosa di più serio
La pena più pesante
Reati riconducibili agli Ultras

Sono innumerevoli i reati, principalmente riconducibili alle tifoserie di Milan e Inter, su cui la Procura di Milano aveva concentrato le sue indagini negli ultimi tempi.

Un numero esorbitante di capi d'accusa

Secondo il Corriere della Sera, tali reati andrebbero dall'associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa e dall'estorsione all'accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, rissa e resistenza a pubblico ufficiale, solo per citarne alcuni.

L'indotto dello stadio San Siro

Nello specifico, le presunte attività illecite perpetrate dagli accusati includerebbero anche la gestione dei parcheggi dello stadio San Siro, la vendita di merchandising e panini, passando per la spinosa questione dei biglietti per le partite.

La spinosa questione dei biglietti

Stando a quanto pubblicato dalla Gazzetta dello Sport, proprio quest'ultimo aspetto, quello della vendita dei biglietti, potrebbe coinvolgere anche esponenti politici e membri delle due società.

Innumerevoli perquisizioni e arresti
Il carcere e i domiciliari per gli accusati

Per tre di esse, il GIP ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per altre 16 è scattato il carcere. Tra queste ultime c'è anche Andrea Beretta, il capo ultras già detenuto per l’omicidio di Antonio Bellocco, secondo Il Giorno rampollo di una delle più potenti famiglie della 'ndrangheta, legato alla tifoseria organizzata interista.

Il 'patto di non belligeranza'

Il lavoro degli inquirenti si è focalizzato sul cosiddetto "patto di non belligeranza" tra le due tifoserie organizzate di Milan e Inter, una sorta di tacita tregua siglata dagli esponenti principali degli Ultras, "a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio", dice in una nota il Procuratore di Milano, Marcello Viola.

Dividersi i benefici di attività illecite

Dalle conclusioni della maxi inchiesta emerge, invece, come questa "tregua" stipulata dalle tifoserie di Milan e Inter, in realtà, avrebbe celato un intricato sistema di distribuzione dei benefici derivanti da attività estorsive e da traffici illeciti, anche con infiltrazioni della 'ndrangheta.

Metodi di stampo mafioso

Basti pensare che, come riporta l'agenzia Ansa, il presunto sistema di illeciti messo in atto, secondo gli inquirenti prevedeva, oltre a risse e "reati da stadio", anche l'estorsione e la richiesta del "pizzo" ai venditori ambulanti fuori dallo stadio.

Le 'infiltrazioni criminali' nelle tifoserie

In un comunicato, il Procuratore di Milano spiega, appunto, che le indagini hanno consentito "di accertare l'esistenza di infiltrazioni criminali tra gli ultras e hanno coinvolto i principali esponenti dei cosiddetti 'direttivi' delle tifoserie organizzate delle due principali squadre calcistiche milanesi".

Le indagini delineano 'un quadro fosco'

La nota del Procuratore, poi, evidenzia come, secondo l'accusa, le attività delittuose e gli interessi economici di alcuni esponenti degli Ultras si intreccerebbero e farebbero emergere "le attenzioni della 'ndrangheta sul mondo del tifo organizzato".

Si attiva anche la Figc

È proprio l'aspetto dell'infiltrazione della 'ndrangheta tra le file degli Ultras milanesi che ha spinto anche la Federcalcio ad attivarsi, allo scopo di verificare le possibili implicazioni delle due società, Milan e Inter.

Richiesta di atti e ordinanze

Stando all'Ansa, infatti, c'è stata la richiesta da parte del procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, degli atti delle indagini non coperti da segreto e dell'ordinanza di custodia cautelare. Cosa potrebbe significare per Milan e Inter l'interessamento della giustizia sportiva?

Milan e Inter non sono indagate

Al momento, Milan e Inter non risultano indagate nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta, ma, citando Il Fatto Quotidiano, esiste un fascicolo parallelo della Procura che chiama direttamente in causa le due squadre.

I 'contatti' tra tesserati e Ultras

Come riporta il quotidiano, infatti, i due Pubblici Ministeri Paolo Storari e Sara Ambra hanno sottolineato la possibile esistenza di "contatti agevolatori" tra i capi ultras, in particolar modo quelli dell'Inter, e figure direttive del club nerazzurro.

La questione dei biglietti

Si parla, ad esempio, delle pressioni esercitate dalla 'dirigenza' della tifoseria interista sul Vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti e sull'allenatore Simone Inzaghi per 1.500 biglietti per la finale della Champions League contro il Manchester City.

Pene severe per i tesserati

Per i dirigenti, la questione potrebbe essere seria. Il Codice di Giustizia Sportiva, citato da Il Fatto Quotidiano, prevede che i tesserati non possano avere "rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. La pena? Oltre a una sanzione pecuniaria, ci potrebbe essere la squalifica o l’inibizione.

La pena più leggera per i club

Per quanto riguarda i club, invece, la loro situazione potrebbe essere più lieve: la mancata osservanza dei dettami del Codice di Giustizia Sportiva in materia di rapporti tra tifoserie e club e di distribuzione dei biglietti potrebbe ridursi al semplice pagamento di un'ammenda.

Dalla multa a qualcosa di più serio

Tutto può cambiare, però, se per gli illeciti viene riconosciuta l'aggravante del "concorso con soggetti facenti parte di associazione di tipo mafioso", dice Il Fatto.

La pena più pesante

Open, infatti, precisa che nell'ambito del cosiddetto "procedimento di prevenzione" avviato dalla Procura, Inter e Milan dovranno dimostrare l'assenza di legami con gli ultras e con i presunti illeciti. Nel caso in cui non ci riuscissero, le due società rischiano addirittura l'amministrazione giudiziaria.

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