Cosa fa oggi Fabrizio "Penna Bianca" Ravanelli?
Fabrizio Ravanelli, tra gli ex giocatori della Juventus, è stato senza dubbio uno dei più amati dai tifosi, specialmente per il suo talento e per la sua capacità di fare gol riuscendo a trascinare tutti con il suo naturale carisma.
"Penna Bianca", così veniva chiamato dai tifosi per il colore dei capelli, ha concluso la sua straordinaria carriera da calciatore nel 2005. Scopriamo cosa ha fatto in tutti questi anni, ripercorrendo la sua storia calcistica.
Nato a Perugia nel 1968, Fabrizio Ravanelli inizia la sua carriera proprio con il Perugia nel 1986, per poi passare al Ravenna e alla Casertana. È lì che ha potuto mostrare il suo talento.
Dopo qualche anno, nel 1992, venne acquistato dalla Juventus, realizzando il suo grando sogno di indossare la maglia della squadra bianconera, di cui era tifoso sin da bambino.
Insieme a lui nella "Vecchia Signora" giocava anche il compianto Gianluca Vialli, che arrivava dai successi con la Sampdoria, e Dino Baggio, che arrivava dall'Inter.
In molti ricorderanno quando il 7 marzo 1993, durante la sua prima gara da titolare con la Juve contro il Napoli, sul 4-3 inventò quella che ancora oggi viene denominata l'esultanza alla Ravanelli: "l'uomo mascherato", che consiste nel correre a braccia aperte mentre si copre la testa con la maglia.
Durante un'intervista del 2020 al programma di Caterina Balivo, 'Vieni da me', Ravanelli ha raccontato i retroscena di quell'emblematica esultanza: "È successo contro il Napoli in una gara in cui non giocavamo bene. Lippi (l’allenatore, ndr) ci disse che dovevamo stare tranquilli e avremmo vinto. A 5 minuti dalla fine Del Piero mi fa un’assist invitante ed io segno. Mi è venuto istintivo andare verso il mister ed alzare la maglia, ma non so perchè, mi è sembrato un gesto istintivo.", come riporta Youmovies.
Durante il suo periodo alla Juventus, Ravanelli ha segnato numerosi gol importanti, contribuendo a far vincere alla Juve il titolo di campione d'Italia e la Champions League nel 1996, diventando un idolo per i suoi tifosi.
A seguito del flop degli azzurri agli Europei del 1996 in Inghilterra, la carriera di "Penna Bianca", però, cambia rotta. La Juventus decide di cederlo, lasciando il giocatore incredulo dinanzi a tale decisione.
A quell'epoca Fabrizio Ravanelli si trovava nel momento di massimo successo della sua carriera, vantando 168 presenze in campo e 68 gol in totale.
Queste le sue parole sulla scelta della Juve, riportate da Goal.com: "È successo tutto all'improvviso, dopo la finale. La Juventus aveva deciso di cedermi. Non ci potevo credere. Per me fu una pugnalata. Mi sono sentito tradito... Penso di aver ricevuto meno di quanto ho dato. Io mi sentivo il futuro di quella squadra".
Dopo la sua esperienza alla Juventus, Ravanelli ha giocato per diversi club di alto livello in Europa, tra cui il Middlesbrough in Inghilterra, il Marsiglia in Francia per poi tornare in Italia con la Lazio.
Ha fatto anche parte della Nazionale azzurra durante la Coppa del Mondo FIFA 1998. Anche se la squadra non è riuscita ad andare oltre i quarti di finale, Ravanelli ne è stato un elemento fondamentale.
Dopo essersi ritirato nel 2005, così come altri colleghi, Fabrizio Ravanelli ha intrapreso la carriera di allenatore, senza però riuscire a eguagliare il successo avuto come giocatore in campo.
Tra i club da lui allenati ricordiamo l'Ajaccio (Francia) nella stagione 2013-2014, l'Arsenal Kiev (Ucraina) nella stagione 2015-2016 e l'Arsenal Tula (Russia) nella stagione 2018-2019.
Oggi, così come si legge sul suo profilo ufficiale Instagram, Fabrizio Ravanelli, oltre ad aver vinto la Champions League con la Juventus nel 1995-96, è anche un Coach UEFA Pro e Brand Ambassador del club bianconero.
Foto: Instagram @fabrizio.ravanelli11
A seguire la strada del padre anche i suoi tre figli: Luca (nella foto), nato nel 1997 e che gioca nel Frosinone, Mattia, classe 1999, e Carlo, classe 2005, che giocano in Eccellenza, la quinta serie del campionato italiano di calcio.
Tre figli che hanno avuto come esempio papà "Penna Bianca" Ravanelli, un grandissimo attaccante, uno spirito combattivo che ancora oggi viene ricordato come un indiscusso leader in campo in grado di trasmettere entusiasmo sia alla squadra che ai suoi tifosi.
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