Cosa fa oggi Roberto Baggio, a vent'anni dal ritiro?
"Ah, da quando Baggio non gioca più, non è più domenica" canta il cantautore Cesare Cremonini e il suo è un pensiero condiviso ancora oggi da moltissimi tifosi, nonostante siano trascorsi vent'anni dal 16 maggio 2004, giorno della sua ultima partita. Scopriamo cosa fa oggi il grande e indimenticabile Roberto Baggio ripercorrendo insieme i momenti più significativi della sua vita. Dentro e fuori dal campo.
Classe 1967, Roberto Baggio rappresenta una delle figure più emblematiche del calcio italiano. Il "Divin Codino", soprannome che lo ha accompagnato per gran parte della sua carriera, alla soglia dei sessant'anni si sta godendo la sua meritata "pensione" lontano dai riflettori, ma, soprattutto, lontano dal calcio.
Eppure è stato con il calcio che Baggio è diventato celebre in tutto il mondo e ha raggiunto lo status di leggenda per i tifosi sin dai suoi primi anni nella Fiorentina.
Il 1990 è l'anno che segna il suo trasferimento alla Juventus per una cifra record, per l'epoca, di 25 miliardi di vecchie lire (circa 12,5 milioni di euro) più il cartellino di Renato Buso, valutato 2 miliardi (1 milione di euro).
Durante la sua carriera calcistica Roberto Baggio ha vinto numerosi titoli e riconoscimenti, tra cui: Pallone d’Oro e FIFA World Player nel 1993, ha vinto una Coppa Uefa (1992-1993), una Coppa Italia (1994-1995) e due campionati italiani (1994-1995 e 1995-1996).
Eppure il momento più emotivo della sua carriera è stata la partecipazione al Mondiale del 1994, culminato nel tragico errore dal dischetto nella finale contro il Brasile. Nonostante la delusione dei tifosi, Baggio è sempre stato ricordato per il talento e le capacità dimostrati nel portare l'Italia in finale.
Parlando di quel rigore, nel documentario "Il Divin Codino", il calciatore ammette la sua delusione: "L’unico che nella mia vita ho tirato alto e non so perché. Ancora non me lo perdono: ho passato sere a sognare che lo buttavo dentro, ma quel giorno avrebbero potuto uccidermi e non avrei sentito niente".
"Il Divin Codino" a cui abbiamo accennato è proprio il documentario biografico sulla vita di Roberto Baggio che Netflix ha lanciato nel 2021. In esso vengono ricordati molti dei suoi successi in campo, ma anche i traumatici infortuni vissuti dal giocatore.
In merito ai suoi infortuni e al dolore fisico, nel 2023 Baggio ha dichiarato al Corriere della Sera:"Sono stati tanti. Quello fisico, conosciuto all’inizio della mia carriera, poteva davvero costarmi caro. La sofferenza era terribile ma ho imparato a conviverci, solo in quei momenti rimetti a posto le gerarchie della vita e ne capisci il senso profondo".
L'ex calciatore si riferisce al grave infortunio subito al ginocchio nel 1985, quando aveva appena 18 anni, un incidente "stupido", come lui stesso lo ha definito, che gli ha cambiato per sempre la vita. Da quel momento in poi sono state davvero poche le partite in cui Baggio non abbia provato dolore mentre giocava.
Nel documentario, Roberto Baggio parla anche della sua conversione al Buddismo, testimonianza di un profondo percorso personale che ha influenzato positivamente tutta la sua vita come giocatore, ma anche come uomo.
Baggio si è avvicinato al mondo della spiritualità grazie a un amico, proprietario di un negozio di dischi a Firenze. L'ex calciatore ha spesso sottolineato il ruolo cruciale della sua fede nel superare le sfide incontrate durante la sua carriera.
E il Buddismo continua ad accompagnarlo ancora oggi da oltre trent'anni, nella sua nuova vita totalmente lontano dai riflettori, in un contesto molto più tranquillo immerso nella natura, insieme alla sua famiglia.
L'ex calciatore vive nella sua casa di Altavilla Vicentina, un piccolo paese in Veneto, insieme a sua moglie Andreina Fabbi (con lui in una foto del 1999) e ai suoi tre figli: Valentina, Mattia e Leonardo.
Insieme ai suoi cari, come da lui stesso dichiarato in varie interviste, Baggio si gode le giornate dividendosi tra le sue più grandi passioni, tra cui la caccia, curare l'orto, usare il trattore e fare lunghe passeggiate in mezzo ai boschi insieme ai suoi cani.
Nel documentario targato Neflix, il campione ha raccontato: "Faccio la cosa più bella, sono a contatto con la natura, faccio dei lavori che mi danno grande soddisfazione. Mi accontento delle cose piccole ma sono quelle più belle, più vere alla fine".
In foto, con Salvatore Schillaci ai Mondiali Italia '90
Dopo il ritiro è stato anche ambasciatore FIFA per promuovere il calcio a livello mondiale ed è molto attivo in ambito sociale. Attualmente, per scelta personale, non ricopre alcun ruolo nel mondo del calcio. E sembra essere felice così.