Álvaro Morata lotta con la nevralgia del trigemino: per gli specialisti è il 'peggior dolore fisico'
Gli ultimi mesi sono stati davvero difficili per Álvaro Morata, non solo a livello personale, ma anche fisico e, di conseguenza, sportivo.
L'attaccante del Milan soffre di una malattia conosciuta come 'Nevralgia del Trigemino' che, secondo alcuni specialisti, è il "peggior dolore fisico" che una persona possa sopportare.
È stato lo stesso attaccante spagnolo a confermare la sua malattia in un'intervista all'emittente spagnola Cadena COPE. La sua rivelazione ha sorpreso tutti, in quanto non si tratta un infortunio comune nei calciatori.
Il nervo trigemino si trova nella mascella, è responsabile del trasporto dei segnali dal viso al cervello ed è uno dei principali muscoli che gli esseri umani utilizzano per aprire e chiudere la bocca, che è anche legato alla capacità di parlare e alla respirazione.
La "nevralgia del trigemino" si verifica quando la funzione del nervo non viene espletata completamente, a causa della compressione di un'arteria o di una vena sul nervo per una conduzione anomala o, semplicemente, per l'avanzare dell'età della persona colpita.
E, anche se molte persone non conoscono questa malattia, è più comune di quanto sembri, ma nelle persone di età superiore ai 50 anni, motivo per cui il caso di Álvaro Morata è così atipico.
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Soffrire di "nevralgia del trigemino", come spiegato dalla "Mayo Clinic", è come ricevere una scossa elettrica al viso.
La cosa peggiore è che queste 'scosse' possono verificarsi con attività quotidiane comuni come lavarsi il viso, mangiare, parlare o lavarsi i denti, e possono durare da un semplice secondo a diversi minuti.
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Ovviamente gli effetti collaterali della "nevralgia del trigemino" non si limitano al dolore fisico, poiché si tratta di un disturbo che moltiplica per tre le possibilità di soffrire di depressione e ansia, secondo la "Mayo Clinic".
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Anche disturbi del sonno, affaticamento, scarse prestazioni generali o problemi alimentari sono spesso associati a questa condizione: per questo il trattamento è solitamente integrato con l'attenzione di un professionista della salute mentale.
Purtroppo, secondo la "Mayo Clinic", questa condizione è considerata cronica. E il dolore, di solito, aumenta, sia nell'intensità che nella durata.