Diana Nyad, la grandissima atleta di cui (forse) non hai mai sentito parlare

Una nuotatrice record
L'età non è un ostacolo
Una grande amica
Un passato problematico
I precedenti tentativi
Nessuno poteva fermarla
Una corsa contro il tempo
Un grande sacrificio
Controversie
Cosa fa oggi?
Una nuotatrice record

Nel 2013, Diana Nyad è stata la prima persona al mondo a percorrrere a nuoto gli oltre 160 km che separano L'Avana (Cuba) e Key West in Florida (USA). E, se non bastasse, la donna aveva 64 anni quando ci è riuscita.

L'età non è un ostacolo

Nel 2023 è uscito un film Netflix che racconta l'incredibile storia della nuotatrice e che inizia con un messaggio incredibilmente potente per tutti coloro che si trovano in una fase avanzata dell'esistenza. Il personaggio di Diana Nyad, interpretato da Annette Bening, è decisa ad approfittare al massimo la sua vita finché è ancora in grado di farlo. Compiere 60 anni per lei non ha significato rallentare il ritmo o rassegnarsi al suo destino.

Una grande amica

L'altro personaggio importante della storia è Bonnie Stoll, la migliore amica di Diana Nyad. Le due donne contano l'una sull'altra per motivarsi e incoraggiarsi. Sebbene l'atteggiamento ostinato di Nyad a volte l'abbia messa in difficoltà, Bonnie Stoll si dice grata per il legame che hanno stretto nel corso degli anni.

Un passato problematico

Nel film ci sono alcuni flashback sull'infanzia di Diana Nyad che rivelano il suo disprezzo per l'allenatore di nuoto che aveva da adolescente. L'uomo aveva a b u s a t o di lei, stando a quanto racconta la nuotatrice. È uno dei molti ostacoli che Diana ha dovuto superare lungo il suo percorso ed è particolarmente importante, perché avrebbe potuto porre fine alla sua carriera di nuotatrice prima ancora che iniziasse.

I precedenti tentativi

L'idea di nuotare da Cuba alla Florida non è venuta a Diana Nyad in tarda età. Aveva già tentato l'impresa diverse volte quando era ventenne, ma non ci era riuscita. Le prime volte che ci ha provato lo aveva fatto immersa in una gabbia per squali come quelle che usavano i nuotatori per proteggersi da questi predatori nelle acque più calde dei Caraibi.

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Nessuno poteva fermarla

Il film mostra quanto Diana Nyad desiderasse portare a termine l'impresa senza che nessuno si mettesse in mezzo. Non solo aveva rinunciato a nuotare in una gabbia per proteggersi dagli squali, ma si era anche raccomandata a Bonnie e agli altri di non toccarla nemmeno con un dito per tutta la durata della traversata.

Una corsa contro il tempo

Diana Nyad voleva raggiungere la riva di Key West mentre fosse presente un componente fondamentale della sua squadra: John Bartlett, suo navigatore in tutti i tentativi di nuotare da Cuba alla Florida dopo i 60 anni. Era malato terminale all'epoca e, infatti, morì pochi mesi dopo la leggendaria nuotata.

Un grande sacrificio

Questo grande sacrificio emotivo e fisico ha messo a dura prova le sue relazioni e interazioni con gli altri. Solo un individuo unico come lei e l'aiuto della squadra ideale ha fatto sì che tutto ciò accadesse davvero.

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Controversie

Tuttavia, sono stati sollevati dubbi su alcuni dettagli relativi all'epica nuotata. Come riferisce il New York Times, molti si chiedono se sia stata davvero in grado di compiere l'impresa da sola, considerandone la durata. C'è anche qualche aspetto controverso sui tempi di percorrenza, dato che curiosamente avrebbe accelerato il ritmo in certi tratti.

Cosa fa oggi?

Come ci si potrebbe aspettare, Diana Nyad non si è fermata dopo l'eccezionale impresa. Come riporta Women's Health, la donna ha scritto quattro libri, è un'appassionata giocatrice di tennis e ha intervistato altri atleti in merito alle loro avventure nei rispettivi sport.

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