L'avvincente vita di George Weah, da re della Serie A a (ex) Presidente della Liberia
Ci sono giocatori capaci di lasciare un segno indelebile nei ricordi dei tifosi: George Weah è uno di essi. Ancora oggi considerato il giocatore africano più forte della storia del calcio, il liberiano ha avuto una vita che è davvero degna di essere raccontata. Ecco perché.
Nasce come George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah il 1º ottobre 1966 a Morovia, capitale della Liberia.
Appartenente al gruppo etnico dei Kru, è nella periferia della capitale liberiana che Weah trascorre la sua infanzia, nella baraccopoli di Clara Town. È sua nonna ad occuparsi di lui da bambino.
Nella foto: una stata a lui dedicata a Clara Town
Inizia a giocare a calcio mentre completa gli studi e inizia con i primi lavori. Ma è chiaro fin da subito: il giovane George avrà un futuro roseo davanti a sé.
Nella foto: ragazzi che giocano in un edificio incompiuto a Clara Town
Il debutto nel calcio professionale di George Weah avviene quindi in patria, dove nella stagione 1985-86 ha vinto la Coppa di Liberia, con la squadra del Mighty Barrolle.
Qualche anno dopo arriva la svolta decisiva: nel 1988 viene acquistato dal Monaco, club della Ligue 1 francese. Il campione rimarrà nel club fino alla stagione 1991-92.
Ed ecco che arriva un'altra grande e imperdibile chiamata per il giovane Weah, quella del Paris Saint-Germain. Nella prima stagione con la squadra parigina realizzerà ben 21 reti, per poi vincere il titolo di campione di Francia nel campionato 1993-94.
Il mese di maggio del 1995 simboleggia un momento storico tanto per l'attaccante liberiano come per il Milan: George Weah firma un contratto con i rossoneri per 11 miliardi di lire (circa 9 milioni di euro di oggi).
Nella sua prima partita con la maglia rossonera, George Weah ha segnato il suo primo gol nell'incontro contro il Padova. Erano passati soltanto 6 minuti dall'inizio.
"Il mio arrivo al Milan è stato controverso. Tutti dicevano che in Italia non ce l’avrei mai fatta, anche Jean-Pierre Papin disse che non avrei segnato neanche un gol", dirà ai microfoni di Sky, come riporta goal.com.
Eppure George Weah ha smentito tutti diventando sin da subito una leggenda per la squadra rossonera e un simbolo per le generazioni future.
Nel Milan il calciatore liberiano è rimasto per cinque stagioni, totalizzando ben 114 presenze in campo, segnando 46 reti e vincendo due volte lo scudetto (nelle stagioni 1995-1996, 1998-1999).
In quegli anni, precisamente nel 1995, gli viene conferito anche il massimo riconoscimento per qualsiasi calciatore: il Pallone d'oro.
Del suo percorso nel Milan parla anche Franco Baresi, ex difensore e capitano della squadra rossonera, protagonista insieme a Weah di uno dei gol più incredibili della storia del calcio: l'assist di Weah per l'ultima rete di Baresi in carriera.
Ecco le parole di Baresi sull'ex compagno di squadra, riportate su Mediagol: "L'Africa offre giocatori importanti, tanti hanno fatto bene nel nostro campionato. Io ho giocato assieme a George Weah, un fuoriclasse assoluto e, dopo Van Basten, uno dei più grandi centravanti".
Trascorre gli ultimi anni da calciatore transitando tra il Chelsea, il Manchester City in Inghilterra e l'Al-Jazira, negli Emirati Arabi Uniti. Nella stagione 2001-2002, si ritira definitivamente. All'epoca aveva 35 anni.
A pochi anni dal ritiro, Weah decide di aprire una seconda tappa della sua vita, dedicandosi alla politica.
Il 13 agosto 2005 fu confermata la sua candidatura con il CDC (Congresso per la Democrazia e il Cambiamento) alle elezioni presidenziali liberiane.
In quell'occasione arrivò al ballottaggio e fu sconfitto da Ellen Johnson Sirleaf, politica, economista e imprenditrice liberiana.
Dopo la sconfitta elettorale, decise di trascorrere del tempo negli Stati Uniti, dove ha ottenuto una laurea in Business Administration alla DeVry University di Miami, per poi fare ritorno in patria nel 2009.
Nel 2014 viene eletto al Senato, battendo il suo rivale con il 78% dei voti: anche la sua carriera politica è stata accompagnata da una grande popolarità.
Nel 2016 annunciò di volersi ricandidare per le presidenziali del 2017, che riuscì a vincere con il 61,5% dei consensi. Il 22 gennaio 2018, George Weah entrò in carica come Presidente della Liberia.
Durante la sua presidenza, sono state diverse le critiche che gli sono state mosse. Ne è un esempio la manifestazione del 7 giugno 2019, promossa da diverse associazioni della società civile per la crisi economia del paese.
Ripresentatosi alle elezioni del 2023, il suo mandato non è stato confermato. Lo stesso Weah ha ammesso la sua sconfitta, segnando un pacifico passaggio di potere nelle mani di Joseph Boakai.
"Questo è il momento di essere gentili nella sconfitta, di mettere il nostro Paese al di sopra dei partiti e il patriottismo al di sopra degli interessi personali": queste le parole di Weah, riportate dal NY Times.
Se la sua esperienza come presidente della Liberia è arrivata al capolinea, quella come calciatore rivive attraverso i suoi due figli George jr e Timothy.
Mentre il primogenito si è ritirato nel 2018 dopo una carriera poco brillante, il secondo, Timothy Weah, si è fatto notare durante i Mondiali 2022 per il gol segnato contro il Galles, con la maglia degli USA, ricordando a molti il talento in campo di suo padre.
Speriamo che anche Timothy possa diventare una leggenda del calcio, così come è stato suo padre George negli anni '90.