Ritorni epici che hanno fatto la storia del calcio
Il calcio è uno sport caratterizzato da momenti di trionfo e periodi difficili, e spesso i calciatori interpretano questi ultimi come l'inizio della fine della loro carriera. Fattori come infortuni gravi, fasi di scarso rendimento o lunghi periodi lontano dalle competizioni hanno messo a rischio la carriera di grandi talenti del calcio. Tuttavia, molti di essi hanno dimostrato una notevole resilienza, rifiutando di lasciarsi sopraffare dalle avversità.
Ecco 10 calciatori che contro ogni pronostico hanno fatto dei ritorni spettacolari in carriera, riuscendo a tornare a competere ai massimi livelli e a fare la differenza in campo.
Diego Costa non è mai stato uno che si tira indietro di fronte a una sfida, e il suo ritorno in carriera lo ha dimostrato. Dopo aver lasciato l'Atlético Madrid nel 2020, ha trascorso un periodo breve e relativamente tranquillo in Brasile prima di scomparire dalle maggiori competizioni. Nel 2022, molti presumevano che la sua carriera ai vertici fosse conclamata.
Invece è arrivato il sorprendente passaggio al Wolverhampton in Premier League. Anche se non ha segnato tanti gol come ai tempi del Chelsea, ha comunque fatto sentire la sua presenza, aiutando il club nella lotta per la salvezza e dimostrando di avere ancora grinta da vendere.
Nel 2010, Aaron Ramsey ha subito una terribile frattura alla gamba dopo un brutale placcaggio da parte di Ryan Shawcross. È stato uno di quegli infortuni in grado di porre fine a una carriera.
Ramsey non si è solo ripreso, ma è tornato più forte di prima. Il gallese ha avuto un ruolo cruciale nelle vittorie dell'Arsenal in FA Cup ed è diventato una figura chiave per il Galles, conducendolo nel 2022 alla sua prima partecipazione in un Mondiale in 64 anni. Considerata la devastante battuta d'arresto che ha dovuto affrontare, il suo ritorno è stato a dir poco straordinario.
La carriera di Ibra è stata contrassegnata da continue sfide e riprese sorprendenti, ma il recupero da uno strappo al legamento crociato anteriore all'età di 35 anni, subito mentre giocava per il Manchester United nel 2017, è stato uno dei suoi ostacoli più ardui. In quel momento, molti ritenevano che la sua carriera ai massimi livelli fosse giunta al termine, ma ancora un volta lo svedese ha dovuto smentirli.
Dopo una significativa esperienza nella Major League Soccer (MLS) con il Los Angeles Galaxy, Zlatan Ibrahimovic è ritornato a vestire la maglia del Milan all'età di 38 anni. Il suo contributo è stato decisivo per il club rossonero, che ha conquistato lo scudetto 11 anni dopo l'ultimo successo. L'attaccante ha proseguito la sua carriera fino ai 41 anni, segnando uno dei ritorni più memorabili nella storia del calcio.
Adriano, un tempo considerato il futuro grande attaccante del Brasile, ha visto la sua ascesa ostacolata da problemi personali, infortuni e controversie extra-campo. Verso la fine degli anni 2000, il suo declino appariva ormai irreversibile.
Ma nel 2009, Adriano ha fatto un emozionante ritorno al Flamengo in Brasile, dove ha conquistato la Scarpa d'oro del campionato e ha aiutato la sua squadra a vincere il campionato. Sebbene la sua rinascita sia stata breve, ha rappresentato un'incredibile dimostrazione di classe a fine carriera.
Arjen Robben ha detto basta nel 2019 dopo un'incredibile carriera al Bayern Monaco. Ma nel 2020, all'età di 36 anni, ha sorpreso il mondo del calcio interrompendo il suo ritiro e tornando a giocare con la squadra in cui è cresciuto, il Groningen, dopo che la tifoseria del club aveva lanciato una petizione per il suo ritorno, come riporta il quotidiano The Sun.
Nonostante gli infortuni abbiano limitato il suo impatto, il suo ritorno in campo dopo il ritiro evidenzia la profonda passione per il calcio dell'olandese.
Nel 2013, la carriera di Francesco Acerbi ha preso una svolta drammatica quando gli è stato diagnosticato un cancro ai testicoli. Non si trattava più solo di calcio: era in gioco la sua vita.
Dopo aver ricevuto le necessarie cure mediche, l'azzurro non solo è ritornato in campo, ma si è affermato come uno dei difensori più solidi della Serie A, rivestendo un ruolo cruciale prima con la Lazio e poi con l'Inter. Nel 2021 si è proclamato campione d'Europa con la Nazionale.
La storia di Eric Abidal è simile a quella di Francesco Acerbi. Il francese era un pilastro della difesa del Barcellona, quando gli è stato diagnosticato un cancro al fegato nel 2011. Dopo aver subito un intervento chirurgico, è tornato al calcio in grande forma, ma poi ha dovuto fronteggiare una ricaduta della malattia che lo ha costretto a sottoporsi a un trapianto di fegato, come riportato dall'Independent.
Molti atleti avrebbero scelto il ritiro, ma non Éric Abidal. Il francese ha lottato per tornare in campo e ha giocato a livello professionistico per altri anni, tra cui una stagione con il Monaco. Il suo è stato molto più di un semplice rientro, ma un vero e proprio inno allo spirito combattivo e al coraggio.
Nel 2000, Ruud van Nistelrooy era pronto a unirsi al Manchester United quando subì un infortunio devastante al legamento crociato anteriore, che lo tenne fuori per un anno e minacciò di rovinare la sua carriera. L'affare saltò; sembrava la fine per Van Nistelrooy.
Alla fine, nel 2001 si trasferì allo United, dove contro ogni aspettativa segnò numerosi gol e si affermò come uno degli attaccanti più efficaci della Premier League.
Roberto Baggio ha affrontato numerosi infortuni nel corso della sua carriera, dimostrando una straordinaria capacità di recupero. Il suo percorso professionale ha rischiato di concludersi prematuramente quando all'età di 18 anni ha subito un grave infortunio al ginocchio.
Nonostante abbia sempre risentito dell'infortunio, come riportato da Football Italia, ha lottato per superarlo, è diventato il golden boy dell'Italia, ha vinto il Pallone d'Oro nel 1993 e ha condotto l'Italia alla finale dei Mondiali del 1994. Anche al tramonto della sua carriera, al Brescia continuava a fare magie.
Nel panorama del calcio, poche storie di rinascita sono paragonabili a quella di Ronaldo. Verso la fine degli anni '90, era l'attaccante più formidabile del mondo, finché una serie di infortuni al ginocchio ha rischiato di mettere fine alla sua carriera. Dopo quasi tre anni tra cure e ritorni incerti, molti dubitavano che potesse più giocare ai massimi livelli.
E fu la volta dei Mondiali del 2002. Ronaldo non si limitò a tornare in campo, ma si impose nel corso di tutto il torneo, segnando 8 gol (di cui 2 in finale) per condurre il Brasile alla gloria. In seguito, il brasiliano ha rilanciato la sua carriera di club con il Real Madrid e il Milan, a dimostrazione del fatto che non si dovrebbe mai dare per spacciato un vero campione.
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