Il complicato ritorno di Simona Halep dopo la riduzione della squalifica per doping

Un terribile calvario
Una lunga pausa
L'ultima partita
La sostanza vietata
Aumenta la resistenza
Un'altra infrazione
Halep ha sempre ribadito la sua innocenza
La ricerca della causa della contaminazione
Un prodotto contaminato dalla sostanza dopante
L'ultima opportunità
La fine di un capitolo
Il ritorno tanto atteso
Non sarà facile
Solo può giocare come wild card
L'importanza dell'opinione pubblica
Una concorrenza agguerrita
Un terribile calvario

Il calvario di Simona Halep è finito. L'ex numero uno del mondo WTA ha ricevuto il via libera per tornare in campo dopo la fine della squalifica per doping.

Una lunga pausa

Dopo essere risultata positiva all'antidoping al primo turno degli US Open del 2022, la tennista romena era stata provvisoriamente sospesa nell'ottobre di quell'anno, per poi ricevere una squalifica di quattro anni nel settembre 2023.

L'ultima partita

Simona Halep si era sottoposta a un prelievo di urina il 29 agosto 2022 dopo la sconfitta al primo turno degli US Open contro Daria Snigur.

La sostanza vietata

Il campione aveva rivelato la presenza di Roxadustat, una sostanza vietata dall'Agenzia mondiale antidoping in quanto può essere usata per migliorare le prestazioni, stando a quanto riferisce Bleacher Report.

Aumenta la resistenza

Il Roxadustat, infatti, è in grado di aumentare la produzione endogena di eritropoietina e di stimolare la produzione di emoglobina e di globuli rossi; ciò comporta una migliore ossigenazione e una maggiore resistenza.

Un'altra infrazione

Oltre a questo controllo positivo, era stata rilevata un'anomalia nel passaporto biologico di Simona Halep che avrebbe indicato l'uso di sostanze proibite, secondo l'International Tennis Integrity Agency.

Halep ha sempre ribadito la sua innocenza

Tuttavia, la tennista rumena ha sempre sostenuto di essere innocente e che si era trattato di una contaminazione di integratori, come riportato dal The Guardian.

La ricerca della causa della contaminazione

Per dimostrare la propria innocenza, la Halep si è rivolta a Jean-Claude Alvarez, professore di tossicologia presso l'ospedale universitario di Garches, che si è occupato di individuare le cause della potenziale contaminazione con la sostanza dopante.

Un prodotto contaminato dalla sostanza dopante

Secondo la ricerca del professore, si era trattata di una contaminazione accidentale dopo l'assunzione di un integratore a base di collagene del marchio Quantum Nutrition, che apparentemente conteneva la sostanza in questione.

L'ultima opportunità

La Federazione Internazionale, però, non ha creduto alla sua spiegazione e Simona Halep ha fatto appello al Tribunale arbitrale dello sport.

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La fine di un capitolo

Dopo aver studiato il caso per tre giorni, il Tas ha emesso un verdetto "unanime" a favore della riduzione della sospensione da 4 anni a 9 mesi, già scontati dalla rumena, che era ormai ferma da quasi un anno e mezzo.

Il ritorno tanto atteso

Simona Halep potrà quindi fare il suo ritorno ufficiale nel circuito WTA e riprendere a giocare.

Non sarà facile

Per la vincitrice del Roland Garros e degli US Open, però, non sarà facile tornare a giocare ai massimi livelli dopo uno stop così lungo.

Solo può giocare come wild card

Infatti, non avendo disputato alcun torneo per 17 mesi, Simona Halep non ha più una classifica ufficiale e potrà tornare a giocare solo se le viene concessa una wild card. Intanto ne ha già ricevuta una per il WTA 1000 di Miami, in programma dal 19 marzo al 31 marzo.

L'importanza dell'opinione pubblica

La reazione della comunità tennistica professionistica sarà estremamente importante per la tennista, perché la sua continuità nel circuito dipende proprio dalla concessione delle wild card.

Una concorrenza agguerrita

Inoltre, il ritorno sui campi da tennis dopo un'assenza così lunga non è mai facile, tanto meno a 32 anni e con molte avversarie che hanno fatto grandi progressi durante il suo stop.

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