Perché Fabio Capello fece licenziare Ronaldo
Fabio Capello è uno di quegli allenatori che hanno lasciato il segno nel Real Madrid, sia sui tifosi che sui giocatori. Il suo carattere e il suo gene vincente lo hanno reso una leggenda e uno degli allenatori più rispettati nella storia del club.
Fatto sta che, nelle due stagioni in cui ha diretto il Real Madrid (1996/1997 e 2006/2007), è riuscito a vincere entrambi i campionati, il secondo ricordato come "Liga de las Remontadas" (Campionato della Rimonta) per i gol realizzati durante le ultime giornate di campionato.
Ed è proprio di quella seconda tappa nel club bianconero che il tecnico ha parlato, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2023/2024 dell'Istituto Universitario dei Mediatori Linguistici (Limec).
A quei tempi, il Real Madrid era in completa autodistruzione e Fabio Capello non si era fatto problemi a sottolineare chi secondo lui fosse uno dei maggiori responsabili di quella caduta in disgrazia: Ronaldo Nazario.
"Nel febbraio 2007 ho deciso di licenziare Ronaldo Nazario. Gli piaceva uscire per locali e coinvolgeva il gruppo per farlo con lui", ha detto l'allenatore.
"Ronaldo pesava 94 chili. In Corea, ai Mondiali del 2002, ne pesava 82. Gli dissi di dimagrire ma arrivò a 92,5", ricorda.
Fabio Capello ha anche ricordato di aver addirittura sconsigliato Silvio Berlusconi di ingaggiarlo per il Milan, "dicendo che era un festaiolo. Il giorno dopo ha firmato per il Milan".
In cerca di complicità, Fabio Capello ha ricordato il giorno in cui arrivò Ruud Van Nistelrooy, il quale gli disse "qui nello spogliatoio puzza di a l c o l".
Ma, nel maggio 2020, l'attaccante olandese ha smentito di aver fatto questa affermazione, attraverso un tweet.
"Alla luce delle dichiarazioni attribuite a Fabio Capello, dove si precisa che io, a suo tempo, gli dissi che lo spogliatoio del Real Madrid puzzava di a l c o l, intendo smentire categoricamente tali dichiarazioni. Quello spogliatoio, fin dal primo giorno, ha dimostrato una massima professionalità", assicura.
La verità è che l'enfatica affermazione di Ruud Van Nistelrooy non è del tutto credibile, specialmente per le parole di Fabio Capello dette su Antonio Cassano, anche lui presente in quello spogliatoio.
"Con Cassano la cosa è sfuggita di mano", dice Fabio Capello. "Chiedeva patatine fritte prima di ogni partita. Una cosa inaccettabile. Non capivo perché facesse quelle cose".
Alla domanda sulle squadre che vorrebbe allenare oggi, sorprende che Fabio Capello non scelga il Milan. "Barça, Real o Bayern. In Italia ho già allenato tutti".
Se andasse di nuovo al Real, cosa che sembra improbabile, ciò che è chiaro è che lo spogliatoio che troverebbe sarebbe molto più professionale di quello lasciato in quella memorabile stagione 2006/2007.
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