La tragica storia di Jacob Mellis: dal debutto con Ancelotti al non avere un posto in cui vivere
In un'epoca in cui lo sport esige sempre più professionalità a tutti i livelli, chi non si prende cura della sua forma fisica e della sua salute fatica ad affermarsi nell'élite. È il caso di Jacob Mellis.
Nato a Nottingham nel 1991, Jacob Mellis ha fatto la gavetta nelle giovanili dello Sheffield United ed era una giovane promessa del calcio. All'età di 16 anni (2007), aveva già firmato per il Chelsea e avrebbe poi debuttato in Champions League con i Blues.
Decisioni sbagliate, comportamenti poco virtuosi, stravizi e, in modo particolare, il lancio di un fumogeno hanno posto fine alla sua carriera professionale. Oggi Jacob Mellis vive della carità della gente e della solidarietà di amici e conoscenti, cercando ogni giorno un tetto dove passare la notte. Questa è la drammatica storia di Jacob Mellis.
In un'intervista molto toccante al Daily Mail, Jacob Mellis si era aperto sulla sua attuale situazione: non ha una casa, non ha alcun tipo di sostentamento e sopravvive grazie alla buona volontà delle persone a lui vicine.
"Cercano di aiutarmi il più possibile, ogni giorno penso a dove posso andare. Mi procurano letti, alberghi dove poter alloggiare... Pensi che non possa mai succedere a te", dice l'ex calciatore. Ma a lui è successo. E sa perfettamente il perché.
Jacob Mellis ha deciso di ritirarsi nel 2022 dopo un grave infortunio al ginocchio subito mentre giocava con il Southend United nella National League inglese (quinta divisione). Molti anni prima, nel 2007, il promettente centrocampista difensivo era stato ingaggiato dal Chelsea.
All'età di 16 anni inizia la sua carriera con i Blues giocando nelle giovanili per due anni, fino a quando passa in prestito al Southampton, che nel 2009 giocava in League One (Terza Divisione).
Nella stagione 2010 torna al Chelsea, squadra con la quale non arriva a esordire in Premier League, ma sì in Champions League. Accade il 23 novembre 2010, nella quinta partita della fase a gironi contro l'MSK Zilina, quando il Chelsea si era già qualificato per gli ottavi di finale. Jacob Mellis aveva 19 anni.
Carlo Ancelotti, allora allenatore del Chelsea, fece entrare Jacob Mellis al 92°. Nel minuto in cui stette in campo, giocò nientemeno che con Lampard, Drogba e Terry.
Dopo il debutto in Champions League, gli viene rinnovato il contratto fino al 2013 e viene dato in prestito al Burnsley, dove accumula minuti di gioco e matura esperienza. Tutto sembrava andare nella giusta direzione, ma la realtà era ben diversa. Jacob Mellis si stava lasciando sfuggire una promettente carriera a causa del suo comportamento fuori dal campo.
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"Le serate fuori sono state la mia rovina", ammette Jacob Mellis al Daily Mail. "Una volta sono arrivato u briaco agli allenamenti. Avevo 19 anni e ricordo che David Luiz mi chiese se avessi bevuto, annusando il mio alito".
La squadra stava facendo del suo meglio per aiutarlo, ma lui ci metteva poco del suo. "Mi hanno dato un mentore, Ashley Cole, per aiutare a concentrarmi e farmi uscire meno. Ma io ero presuntuoso e arrogante e pensavo di dover giocare più minuti", ammette l'ex giocatore.
Ma proprio quando le cose cominciavano a complicarsi, Jacob Mellis commise l'errore di cui si pentirà per il resto della sua vita. Una mattina, durante l'allenamento, il calciatore lanciò nello spogliatoio un fumogeno che aveva portato da casa.
Era il mese di marzo 2012. I vigili del fuoco dovettero intervenire per evacuare l'impianto e spegnere l'incendio scoppiato al suo interno. Roman Abramovich, proprietario del club all'epoca, prese la drastica decisione di licenziarlo all'istante.
Nulla fu più come prima. Passò da squadre como Barnsley, Blackpool, Oldham, Bury, Mansfield Town, Bolton, Gillingham e Southend, ma la sua stella iniziò a spegnersi il fatidico giorno in cui lanciò il fumogeno.
Ad oggi, l'ex calciatore dice di essere in contatto con la PFA (Professional Players' Association) e che le sue dipendenze sono ancora presenti, ma che intende disintossicarsi in tempi brevi.
In compenso, Jacob Mellis sta pensando a un futuro da allenatore, così potrà aiutare i suoi giocatori a non prendere la sua stessa strada verso l'autodistruzione. In questo senso, il Chelsea non ha abbandonato il suo ex giocatore.
"Il Chelsea mi ha aiutato a ottenere le qualifiche di allenatore di primo e secondo livello. Credo che mi piacerà, perché guardo il calcio ogni giorno e penso di poter aiutare i giovani a evitare le insidie del calcio". Sarà questo il futuro che gli aspetta? Il tempo lo dirà...
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