Jury Chechi: cosa fa oggi il "Signore degli anelli"?
Perfezione, potenza, talento e leggerezza. Sono state queste le qualità grazie alle quali nel 1996 ai Giochi Olimpici di Atlanta Jury Chechi ha fatto sognare tutti, addetti ai lavori e spettatori, aggiudicandosi una medaglia d'oro nella disciplina per cui si è guadagnato il suo famoso soprannome... "Il Signore degli anelli".
A quasi trent'anni da quella famosa vittoria e da una vita costellata da successi, Jury Chechi è più in forma che mai. Scopriamo cosa ha fatto dopo il suo ritiro definitivo, avvenuto nel 2004, ripercorrendo gli attimi più cruciali della sua carriera da ginnasta.
Nato a Prato l'11 ottobre 1969, da bambino Jury Chechi ha scoperto di avere interesse per la ginnastica artistica accompagnando sua sorella a lezione. I suoi genitori decisero così di iscrivere anche lui, non sapendo ancora che quell'interesse sarebbe diventato la passione di una vita.
Nel 1984, all'età di 15 anni, il giovanissimo Jury entra nazionale juniores di ginnastica, periodo in cui si specializza nella disciplina degli anelli. Qualche anno più tardi, nel 1989, svolge il servizio di leva nei Vigili del Fuoco, entrando nel gruppo sportivo della Scuola Centrale Antincendio "Giancarlo Brunetti".
Da quel momento in poi, allenato da Bruno Franceschetti, Jury Chechi inizierà la sua incredibile carriera accumulando tantissime vittorie.
Ricapitoliamo tutte le vittorie del "Signore degli anelli" partendo dai Giochi del Mediterraneo: dal 1987 fino al 1997 in quest'evento ha accumulato ben 13 medaglie d'oro e tre medaglie d'argento, per le discipline: anelli, corpo libero, cavallo con maniglie, parallele simmetriche, concorso generale individuale e concorso generale a squadre.
Anche ai Giochi mondiali universitari, Jury Chechi ha sempre dimostrato il suo valore vincendo due ori (anelli e squadre) e un argento (concorso generale) alle Universiadi di Buffalo nel 1993 e un oro (anelli) a Catania nel 1997.
Dei Campionati europei ricordiamo quelli di Losanna 1990 in cui si aggiudicò un oro per gli anelli e un bronzo nel concorso generale; gli Europei di Budapest 1992, dove vinse una medaglia d'oro negli anelli e una di bronzo al corpo libero; e infine, Praga 1994 e Copenaghen 1996 dove vinse due medaglie d'oro per la specialità anelli.
Il "Signore degli anelli" ha partecipato a ben sette Campionati mondiali e anche in questo caso ha collezionato moltissime medaglie, tutte, appunto, nella disciplina degli anelli.
Nello specifico il campione si è portato a casa due bronzi (Stoccarda 1989 e Indianapolis 1991) e cinque ori (campionati mondiali di Birmingham 1993, Brisbane 1994, Sabae 1995 (nella foto), San Juan 1996 e Losanna 1997).
Per quanto riguarda i Giochi Olimpici, Jury Chechi ha vinto due medaglie: la già citata e meritatissima medaglia d'oro ad Atlanta 1996 e il bronzo ad Atene 2004. Quest'ultima partecipazione è avvenuta dopo il ritiro del 2000 a seguito della rottura del tendine del bicipite brachiale sinistro che gli fece saltare i giochi di Sydney 2000.
A quanto pare, una promessa strappata dal padre malato lo fece tornare ad allenarsi. E l'allenamento diede i suoi frutti, tanto che il campione di Prato riuscì ad assicurarsi la medaglia di bronzo ai Giochi di Atene, sempre agli anelli. Quello di Atene, però, fu un terzo posto che lo lasciò con l'amaro in bocca. Le polemiche sull'ingiustizia della classifica furono numerose: l'oro venne assegnato al greco Dimosthenis Tampakos, atleta di casa, nonostante i numerosi errori commessi. Tempo dopo, come Chechi stesso assicurò a La Nazione, la Federazione internazionale incaricò una giuria indipendente che, dopo un riesame delle immagini della competizione, riassegnò i punteggi: l'oro olimpico doveva essere per Jury Chechi.
Un altro tra gli episodi più spiacevoli nella carriera di Jury Chechi riguarda, senza dubbio, la rottura del tendine d'Achille della gamba destra durante gli allenamenti in vista delle Olimpiadi di Barcellona 1992. Per quei giochi olimpici Chechi era considerato il favorito, ma, per ovvie ragioni, non poté parteciparvi, se non come commentatore sportivo.
Dopo il ritiro del 2004, Jury Chechi ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze motorie dall'Università degli studi del Molise e dopo qualche anno si è lanciato in politica, diventando consigliere comunale di Prato per il Partito Democratico.
Negli ultimi anni Jury Chechi ha spesso partecipato a programmi televisivi sportivi come commentatore e conduttore tra cui "Ninja Warrior" (2008-14), "Olimpiadi di Londra" (2012), "Il circolo degli anelli" (2021), "Gazzetta Sports Awards" (2021) e "Il circolo dei Mondiali" (2022).
Alto 165 cm e con un peso di 60 kg, Jury Chechi ancora oggi riesce a stupire i suoi fan grazie ai duri allenamenti che condivide spesso sui suoi canali social ma che ha messo a disposizione di tutti anche grazie al libro "Codice Jury", uscito nel marzo 2022.
Nel suo libro Chechi spiega quali siano i segreti della sua forma fisica. In particolare ha voluto creare uno sorta di manuale di calisthenics, “una pratica che ha molte affinità con la ginnastica artistica”, secondo quanto riferito alla Gazzetta durante un'intervista.
Nell'intervista Chechi ha raccontato la sua routine sportiva: "Solitamente mi alleno dalle 3 alle 5 volte a settimana. Il livello 4 raccontato nel libro equivale in linea di massima al mio riscaldamento, poi passo a esercizi più complessi oppure, almeno una volta a settimana, a un allenamento cardio".
Non solo cerca di aiutare chi lo segue attraverso il suo nuovo libro, ma lo fa anche attraverso video postati su Instagram, di cui è diventato una vera star: "Vedevo tanta gente allenarsi in modo sbagliato e mi sono detto: ‘Provo a fare qualche video così almeno aiuto chi mi segue a evitare qualche errore'", le sue parole sulla Gazzetta.
Foto: Instagram @jurychechiofficial
Sempre nell'intervista alla Gazzetta, l'ex ginnasta svela anche un suo grande desiderio, ovvero quello di essere di nuovo parte attiva del mondo della ginnastica per mettere a disposizione delle nuove generazione la propria esperienza.
Foto: Instagram @jurychechiofficial
Un talento, quello di Jury Chechi, che tutto il mondo ha ammirato e che ancora oggi continua a essere uno dei più amati dello sport e un esempio genuino per molti sportivi. Insomma, la prova che un essere umano può sfidare i suoi limiti (e quelli della fisica) per ottenere il massimo risultato.
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