Dennis Rodman: cos'ha fatto la star dell'NBA in quelle folli 48 ore a Las Vegas
Jonathan Majors, star di "Creed III", interpreterà l'ex cestista NBA Dennis Rodman in un nuovo film intitolato "48 Hours in Vegas", basato sul leggendario viaggio del giocatore a Las Vegas durante la stagione 1997-1998 dei Chicago Bulls.
Secondo goldderby.com, il film sarà ambientato tra il gennaio 1998 e il giugno 1998, quando Rodman si recò a Las Vegas a combattere in un incontro di wrestling della WWE (allora WWF) durante le finali NBA.
Diamo un'occhiata alla storia da cui nasce il folle viaggio di Rodman a Las Vegas durante la stagione NBA.
Prima della stagione NBA 1997-98, Scottie Pippen rifiuta un intervento chirurgico alla caviglia nella off-season dopo le notizie che lo davano per spacciato e senza un nuovo contratto remunerativo.
Pippen decide di aspettare l'inizio della stagione regolare per farsi operare alla caviglia, il che significa che avrebbe saltato quasi metà della stagione durante la fase di recupero, lasciando a Rodman e Michael Jordan il compito di tenere in vita la squadra.
Senza Pippen, i Chicago Bulls hanno un inizio di stagione fiacco, arrivando a 9-7 nel novembre 1997.
Come riporta gq.com, secondo Michael Jordan, Rodman "non aveva accettato il fatto che Scottie non ci sarebbe stato".
Durante una delle partite, Rodman era fuori ritmo e venne cacciato dal campo. Cercò poi di farsi perdonare da Jordan offrendogli un s i g a r o da condividere con lui. Nel documentario "The Last Dance", Jordan racconta che, sebbene non gli avesse chiesto scusa a parole, andò a cercarlo nella sua stanza, facendogli così capire che sapeva di aver rovinato tutto.
Da quel momento in poi, Dennis ha assunto il ruolo di spalla di Jordan e ha aiutato i Bulls a raggiungere un record di 15-4 prima che Pippen si riprendesse dall'infortunio a gennaio.
I Bulls stanno vivendo un momento fortunato quando Scottie Pippen torna in squadra e ritira la sua richiesta di cessione dopo averne chiesta uno all'inizio della stagione. Torna ai Bulls dopo 35 partite di campionato.
Con il ritorno di Pippen, le vecchie abitudini riprendono a funzionare come sempre: Michael Jordan era di nuovo Batman e Pippen il suo Robin, e Rodman era il terzo pilastro del trio di superstar.
Nel documentario "The Last Dance", Jordan dice: "Quando Scottie era fuori, Dennis era un cittadino modello, al punto che lo stava facendo impazzire".
L'anno prima Rodman si era recato a Las Vegas durante le finali NBA del 1997 contro gli Utah Jazz. Ancora una volta, nel 1998, fece la stessa richiesta all'allenatore Phil Jackson, chiedendo il permesso di andare a sfogarsi nella "Sin City".
Come è noto, Phil Jackson concesse a Rodman 48 ore a Las Vegas, scatenando la reazione frustrata di Jordan, che disse: "Non lo riavrai qui fra 48 ore. Non mi interessa quello che dici. È finito", secondo quanto riporta sportscasting.com.
Sempre secondo sportscasting.com, Rodman ha fatto festa con la sua fidanzata dell'epoca, la famosa modella Carmen Electra, per più di 48 ore a Las Vegas e ha continuato a fare festa a Chicago.
Secondo il regista di "The Last Dance" Jason Hehir, Jordan e il preparatore atletico dei Bulls avevano afferrato Rodman per l'anello al naso per portarlo ad allenarsi dopo essersi recati nel suo appartamento vicino allo United Center.
Nel documentario "Last Dance", Jordan racconta: "Non è tornato in tempo, abbiamo dovuto tirarlo fuori dal letto, e non dirò cosa c'era nel letto".
Nonostante le nottate di follia, Rodman avrebbe fatto la differenza nei Chicago Bulls, con una media di 15 rimbalzi, 2,9 assist e 4,7 punti, aiutando la squadra a conquistare il suo secondo three-peat, il sesto campionato e il quinto titolo di Rodman.