Francesco Acerbi, dal tumore alla Nazionale: una straordinaria storia di superamento
Il "Re Leone", così lo chiamavano i tifosi della Lazio, quando Francesco Acerbi vestiva la maglia biancoceleste. Oggi, il difensore dell'Inter, può dire di aver raggiunto tantissimi obiettivi professionali, ma anche personali dopo il grande dramma che ha sconvolto la sua vita.
Luglio 2013. Francesco Acerbi era appena passato dal Chievo al Sassuolo dopo aver trascorso un periodo al Milan. Durante un controllo medico di routine prima del ritiro, la sua vita è stata scossa da una terribile notizia.
Il responso dei medici è stato dei peggiori. Al difensore, che all'epoca aveva soltanto 25 anni, gli fu diagnosticato un tumore al t e s t i c o l o. Fu operato d'urgenza al San Raffaele di Milano e a settembre era già pronto per ritornare in campo.
Riguardo a quei terribili momenti ha dichiarato al Corriere della Sera: "Una normale visita di controllo da parte dei medici. Hanno trovato un nodulo, sono stato operato immediatamente".
Eppure, dopo soltanto un paio di mesi, il 1º dicembre Acerbi è risultato positivo alla gonadotropina corionica. Si era parlato subito di doping, ma, in realtà, come si scoprirà subito dopo attraverso un comunicato del Sassuolo, che per Acerbi purtroppo c'era una recidiva: il tumore era ritornato. E più forte di prima.
Francesco Acerbi dimostrò tutta la sua forza affrontando la malattia con la stessa tenacia e solidità che da sempre lo contraddistinguono in campo. Dopo un anno difficile, tra cure e terapie, il difensore tornò di nuovo a giocare.
"Può sembrare strano, ma che nella vita volessi fare davvero il calciatore l’ho capito dopo la malattia. Per molti anni ho dato tutto grazie alle doti che mi ha regalato la natura. Giocavo ma forse la passione l’avevo perduta. Mi è ritornata", ha commentato al Corriere, dopo aver sconfitto la malattia.
Del tumore sconfitto ne ha parlato anche in un libro autobiografico, dal titolo "Tutto bene", pubblicato nel 2015 dove si legge, secondo la Gazzetta: "Andavo al campo e quando riuscivo mi allenavo, sostenendo dei carichi di lavoro inferiori a quelli dei compagni, era importante allenarmi, stare in compagnia e fuori di casa… Non pensare alla malattia. La chemioterapia toglieva appetito, non riuscivo ad alimentarmi come sempre, però con la testa ho sempre cercato di essere un calciatore".
Ma per fortuna si è potuto buttare questa brutta storia alle spalle. Classe 1988, alto 190 cm, originario di Vizzolo Predabissi, nella provincia di Milano, Francesco Acerbi, per gli amici "Ace", nei primi anni della sua carriera calcistica è riuscito a scalare le classifiche a una velocità davvero sorprendente.
In sole quattro stagioni è riuscito a passare dalla C1 alla Serie A, militando per il Pavia, Renate, Spezia, Reggina, Chievo e Milan. In quest'ultima squadra ha giocato per un breve periodo nel 2012 durante la sua permanenza nel Chievo, per poi passare al Sassuolo, poco prima di scoprire la malattia.
Dopo cinque stagioni con il Sassuolo, nel 2018 Acerbi è approdato nella Lazio sotto la guida di Simone Inzaghi. Vi rimarrà fino alla stagione 2021/2022.
Gli anni con la maglia biancoceleste gli hanno fatto aggiungere al proprio palmarès una Coppa Italia (2018-19) e una Supercoppa italiana (2019).
Purtroppo, il suo ultimo periodo nella Lazio non è stato esente da polemiche, specialmente con i tifosi della squadra, i quali sostenevano che avesse notevolmente ridotto il suo rendimento, criticandolo con tanto di comunicato, in cui lo invitavano ad andarsene.
Così il 1º settembre 2022 passò all'Inter in prestito con diritto di riscatto. In panchina ritrovò di nuovo Simone Inzaghi, allenatore della Lazio fino all'arrivo di Sarri. Il 7 luglio 2023 viene riscattato dai nerazzurri.
Anche l'Inter contribuisce ad aggiungere al suo palmarès una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Tra gli altri suoi trofei ricordiamo: "Premio nazionale Andrea Fortunato" e il "Pallone d'argento 2015", denominato anche Coppa Giaime Fiumanò, in memoria dell'omonimo artista scomparso nel 1998.
Acerbi è stato fondamentale anche in maglia azzurra per la vittoria per l'Europeo 2020 sotto la guida di Mancini. Riguardo a quel periodo ha spesso raccontato, come sottolineato dalla Gazzetta: "Quando sei felice di fare una cosa insieme ad altre persone, anche in partita viene tutto più semplice. E anche il mister ci chiedeva questo, di essere noi stessi e mettere in mostra le nostre qualità, divertendosi. Questo è stato il nostro segreto per vincere l'Europeo."
Con la maglia della Nazionale ha totalizzato 34 presenze e un solo gol, mentre nella sua carriera nei club fino ad oggi ha totalizzato 550 presenze in campo e 29 reti.
Francesco Acerbi oggi è padre di Vittoria, nata nel settembre 2021 dall'Unione con Claudia Scarpari, avvocata originaria di Mantova.
Quella di Francesco Acerbi è certamente una straordinaria storia di superamento e un esempio di resilienza, in grado di trasformare le sfide in opportunità di crescita.