Justin Fashanu: la difficile vita del primo calciatore ad aver dichiarato di essere gay

Una vita tragica
Justin Fashanu: una vita complicata
Primi anni di vita
Talento precoce
Ingaggiato dal Norwich
Mettendo in mostra il suo talento
Cifra record per il trasferimento
Le difficoltà al Nottingham Forest
Le dure parole di Clough
Cambio di squadra
Senza squadra fissa
Il coming out
La vergogna del fratello
La dichiarazione pubblica di John
L'accusa
Tragico epilogo
Le parole di John
La campagna in nome di Justin
Una vita tragica

Ci consideriamo tutti moderni, solidali, dalla mentalità aperta eppure è davvero così se, per alcuni collettivi, le cose più fondamentali e, in fondo, anche le più banali continuano a essere un problema? Quella che vi raccontiamo oggi è la difficile traiettoria di un grandissimo talento, Justin Fashanu. Il suo unico 'reato', per alcuni, è stato quello di dichiararsi apertamente gay.

Justin Fashanu: una vita complicata

Justin Fashanu è stato un calciatore di grandissimo talento ed riuscito a costruire una carriera invidiabile nonostante le numerose difficoltà. Alla fine, però, è rimasto vittima dei suoi demoni interiori a causa dell'ostilità con cui fu accolto proprio dopo il suo coraggioso coming out.

Primi anni di vita

Justin e suo fratello minore John sono nati a Londra da un avvocato nigeriano e da un'infermiera della Guyana rispettivamente nel 1961 e nel 1962. Dopo la separazione dei genitori, i fratelli vennero mandati nell'orfanotrofio Dr Barnardo's Home (un'associazione benefica che si occupava di bambini vulnerabili).

Talento precoce

All'età di sei anni, Justin fu preso in affidamento, insieme al fratello, da Alf e Betty Jackson. Vivevano a Shropham, nel Norfolk. Il talento dei due fratelli per il calcio fu evidente fin da quando erano piccoli, ma Justin eccelleva anche nel pugilato, tanto che a un certo punto pensò persino di intraprendere una carriera in questo sport.

Ingaggiato dal Norwich

Da adolescente, Justin entra nel settore giovanile del Norwich e firma il suo primo contratto da professionista nel 1978, un mese prima del suo debutto in First Division, avvenuto nel gennaio 1979 contro il West Bromwich Albion.

Mettendo in mostra il suo talento

Nelle tre stagioni successive, Fashanu colleziona oltre 100 presenze con i Canaries e mette a segno 40 gol, tra cui la sensazionale rete contro il Liverpool che viene proclamato "gol della stagione 1980" dalla BBC.

Cifra record per il trasferimento

Nonostante i 19 gol segnati in campionato nella stagione 1980/81, il Norwich retrocede e Fashanu chiede un trasferimento. Passa quindi al Nottingham Forest, diventando il primo calciatore inglese a essere venduto per una cifra superiore al milione di sterline.

Le difficoltà al Nottingham Forest

All'epoca il Forest era una delle migliori squadre d'Inghilterra sotto la guida del leggendario Brian Clough. All'allenatore arrivarono voci sul fatto che Fashanu frequentasse locali notturni gay e ben presto la loro relazione si deteriorò. Al calciatore fu proibito di allenarsi con la prima squadra a causa del suo orientamento.

Le dure parole di Clough

Sebbene Clough sia ricordato per la sua incredibile carriera di allenatore, si può dire che fosse un uomo del suo tempo. Lo stesso Clough lo riconosce nella sua autobiografia, in cui ricorda una conversazione piuttosto dura che ebbe con il giocatore in relazione alla sua frequentazione di locali notturni gay.

Cambio di squadra

Dopo aver rotto con il suo allenatore, Fashanu si trasferisce in prestito al Southampton e, nonostante le ottime prestazioni, non riesce a ottenere un contratto a tempo pieno per mancanza di fondi. Alla fine riesce a liberarsi dai suoi vincoli con il Forest firmando con i rivali locali del Notts County.

Senza squadra fissa

Dopo un periodo di alti e bassi nel Notts County, negli anni successivi Fashanu ha militato in varie squadre inglesi come il Manchester City, il Brighton e l'Hove Albion, oltre ad aver giocato in Canada e negli Stati Uniti.

Il coming out

Nel 1990, le voci sull'orientazione di Fashanu si moltiplicarono; mostrando tutto il suo coraggio, il giocatore fece pubblicamente coming out in un'intervista alla stampa, diventando il primo calciatore professionista in Gran Bretagna a farlo. L'intervista venne pubblicata con il titolo "Star del calcio da un milione di sterline: SONO GAY".

La vergogna del fratello

Fashanu fu immediatamente preso di mira dai tifosi avversari. Nonostante i suoi compagni di squadra sembrassero accettarlo, Fashanu fu spesso vittima di malintenzionati atti di bullismo. In quel periodo, Justin aveva parlato della questione con il fratello minore John, anch'egli calciatore professionista.

La dichiarazione pubblica di John

John aveva detto a Justin che gli avrebbe dato 75.000 sterline se avesse mantenuta segreta la cosa. Alla fine John Fashanu rinnegò pubblicamente il fratello in un'intervista rilasciata in seguito alle dichiarazioni di Justin. John disse che stava "subendo le conseguenze" della sua decisione di fare coming out pubblicamente e di non voler giocare con lui né essere messo in relazione con lui.

L'accusa

All'inizio del 1998, un diciassettenne accusa Fashanu di aver a b u s a t o di lui nell'appartamento del calciatore a Ellicott City, nel Maryland, dove fino al 1999 gli atti omos e s s uali erano considerati illegali. Fashanu nega fermamente le accuse, ma fugge dal Paese per non essere arrestato.

Tragico epilogo

Dopo essere fuggito dagli Stati Uniti, Fashanu si toglie la vita all'interno di un garage di Shoreditch, a Londra, del quale aveva forzato l'ingresso. Lascia un biglietto in cui proclama la sua innocenza: «Mi sono reso conto di essere già stato dato per colpevole. Non voglio creare ulteriore imbarazzo ai miei amici e alla mia famiglia».

Le parole di John

In seguito, John Fashanu ha fatto una serie di dichiarazioni sul fratello maggiore, ammettendo di essere stato un "mostro", ma allo stesso tempo crede di aver fatto la cosa giusta quando tentò di fermare l'intervista: «Non sapevamo cosa fare; la cosa migliore credevo fosse quella di mantenere il silenzio».

La campagna in nome di Justin

Justin non è mai riuscito a trovare la stabilità nel calcio professionistico, passando da una squadra all'altra e tentando la fortuna in Svezia, Scozia, Stati Uniti e Nuova Zelanda, ma senza mai riuscire a lasciare il segno. Nel 2008 un gruppo creato per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'omofobia nel calcio ha usato il nome di Justin nel tentativo di rendere lo sport un contesto più inclusivo per i giocatori LGBTQ+.

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