Stavano per vincere, ma poi, clamorosamente, hanno perso: le sconfitte più cocenti dello sport
Anche gli atleti sono esseri umani e, come tali, commettono degli errori, soprattutto quando sono sotto pressione. E quando questi errori vengono commessi all'ultimo minuto e mettono a repentaglio un'intera stagione o la vittoria di un trofeo, allora bruciano davvero tanto. Ecco una serie di "ultime azioni" che scottano davvero tanto.
Nonostante la loro illustre storia, in molte occasioni i Cubs hanno faticato a raggiungere le finali delle World Series, per non parlare di vincerle. Il 2003 sembrava un'occasione perfetta: in vantaggio per 3-0 nella giornata e per 3-2 nella serie, dovevano solo chiudere la partita. Sfortunatamente, Steve Bartman, un super tifoso, cercò di prendere una palla battuta in foul dagli spalti che avrebbe potuto essere l'out decisivo. Da quel momento i Cubs sono crollati.
Prima dell'attuale epoca di dominio, i Kansas City Chiefs sono stati assetati di trofei per decenni. Il 2013 sembrava un'ottima occasione per porre fine a questo periodo di siccità: il quarterback Alex Smith li aveva portati a un vantaggio di 28 punti ed erano avanti 38-10. Purtroppo per i Chiefs, i Colts guidati da Andrew Luck sono riusciti a ribaltare il risultato, vincendo 45-44.
Il momento in cui i Rangers si sono avvicinati di più a un titolo delle World Series è stata la sesta partita della serie finale del 2011, in cui erano avanti per 3-2. Al nono inning erano in vantaggio sui Cardinals per 7-5, ma alla fine sono stati sconfitti per 10-9 all'undicesimo inning e hanno poi perso la settima partita.
Amen Corner ha visto la disfatta di molti golfisti, ma poche sono state così eclatanti come quella dello statunitense Jordan Spieth nel 2016. Dopo essere partito dalla buca 11 con cinque colpi di vantaggio, dovuto a una serie di errori ha iniziato la buca 13 sotto di 3 colpi. Un fallimento clamoroso.
Con un vantaggio di 6 colpi nella giornata finale, Greg Norman sembrava destinato a diventare il primo golfista australiano a vincere ad Augusta, ma a causa di una buca disastrosa segna 78 colpi e perde il primato a favore dell'inglese Nick Faldo, che ne aveva segnati 67. Un fallimento epico.
Ai Dallas Mavericks mancavano poco più di 6 minuti per conquistare un vantaggio sostanzialmente insormontabile di 3-0 nella quarta partita delle finali NBA contro i Miami Heat, ma grazie anche all'incredibile prestazione di Dwyane Wade (nominato MVP delle Finals), i Mavs sono crollati, perdendo 4 partite di fila e infine la serie.
Il 3-1 è diventato il numero infausto dei Golden State Warriors, l'unica squadra ad aver perso una Finale NBA partendo da quel risultato. Lebron James ha trascinato i Cleveland Cavaliers in una storica rimonta, realizzando anche una tripla doppia, che ha permesso ai Cavs di sconfiggere gli Warriors di Steph Curry.
I Bruins erano in vantaggio per 3-0 nella quarta partita contro i Philadelphia Flyers e sembravano ormai avviati alla vittoria. Ma hanno lasciato che la squadra di Filadelfia rientrasse in gioco e alla fine hanno perso per 4-3 in una sofferta settima gara.
Quando una squadra NFL è in vantaggio per 35-3, di solito è il momento di far riposare i titolari, ma gli Oilers sono stati presi dal panico quando i Buffalo Bills hanno messo in scena un'incredibile rimonta, riuscendo a vincere la partita ai tempi supplementari.
Definirlo un fallimento potrebbe essere un po' eccessivo, ma quando si è in vantaggio di un set e di vari tie-break contro Roger Federer, non ti resta che chiudere la partita. La straordinaria finale si è conclusa 3 set a 2 a favore di Federer, che ha vinto l'ultimo 16-14. Un'occasione d'oro sprecata per Andy Roddick.
I Toronto Maple Leafs sembravano destinati a far soffrire i loro tifosi in eterno, ma l'edizione 2013 è stata sicuramente una delle loro peggiori sconfitte. In vantaggio per 4-1 nell'ultimo periodo contro i Bruins, i Leafs sono crollati rovinosamente, subendo 3 reti consecutive e perdendo al tempo supplementare.
Con 4 colpi di vantaggio e 4 buche da giocare, l'australiano Adam Scott era pronto a vincere il suo primo torneo major, ma i bogey nelle 4 buche successive lo hanno messo fuori gioco ed Ernie Els ne ha approfittato, proclamandosi campione.
Il PSG arrivava alla sfida di ritorno degli ottavi di finale dopo aver vinto per 4-0 all'andata contro il Barcellona. Dopo un inizio folgorante da parte della squadra spagnola, il PSG è già sotto di 3 gol. La rete di Edinson Cavani al 62' permette al club francese di ottenere un punteggio globale di 5-3 e, soprattutto, il vantaggio dei gol in trasferta, obbligando il Barça a segnare 3 gol in 9 minuti. Un'impresa che sembra impossibile, ma che Neymar riesce a portare a termine, regalando la vittoria ai blaugrana. Una sconfitta davvero bruciante per i parigini.
Felipe Massa giungeva al Gran Premio del Brasile con 7 punti di svantaggio su Lewis Hamilton, ma aspirava ancora a conquistare il titolo mondiale: bastava che vincesse la gara e che il pilota inglese non andasse oltre il quinto posto all'arrivo. Massa parte dalla pole, non commette alcun errore e vince la gara. Hamilton è sesto, finché non inizia a piovere e alla terzultima curva sorpassa Timo Glock, che aveva ancora le gomme da asciutto. Il britannico taglia il traguardo in quinta posizione e si laurea campione con un solo punto di vantaggio su Massa. Un'incredibile beffa per il brasiliano.
Siamo all'ultima partita del campionato 2013/2014 e Fiorentina e Torino sono fermi sul 2-2, quando l'arbitro assegna un rigore ai granata. La pressione è alle stelle: se il Torino vince, c'è l'Europa League nel suo futuro. Cerci è l'incaricato di tirare dal dischetto, ma di fronte a lui c'è Rosati che, intercettando il tiro, infrange i sogni europei del Toro. Le lacrime di Cerci dicono tutto.