Leon Edwards si conferma campione dei pesi welter: la sua storia dalle guerre tra bande all'UFC
Il 18 marzo scorso si è svolto a Londra l'incontro che ha concluso la trilogia tra due dei più grandi combattenti UFC: Leon Edwards e Kamaru Usman.
Nel precedente match tra i due si era assistito a uno dei più grandi knockout nella storia dell'UFC, quando l'inglese Leon Edwards aveva steso il nigeriano Usman con un violento calcio alla testa, ottenendo una vittoria al quinto round.
I due combattenti giungevano al main event di UFC 286 con una vittoria ciascuno. Nel primo match del 2015, Usman aveva sconfitto Edwards per decisione unanime. Tutto faceva presagire che questo sarebbe stato uno dei combattimenti più decisivi nella storia delle MMA.
Come volevasi dimostrare, quello del 18 marzo è stato un incontro di altissimo livello in cui l'inglese ha mostrato un'eccezionale difesa contro i tentativi di Usman di portarlo a terra. Edwards viene riconfermato campione dei pesi welter per "majority decision".
Ripercorriamo la storia di Leon Edwards e di come è passato da un'infanzia segnata dalla criminalità a combattere nell'UFC.
Edwards è nato a Kingston, in Giamaica, dove viveva con i genitori e il fratello Fabian in una baracca di legno con una sola camera da letto.
Immagine: @leonedwardsmma / Instagram
Da bambino, la star dell'UFC era circondata dalla violenza e dalla miseria; la sua vita quotidiana era scandita dagli omicidi, dal traffico di droga e dalla criminalità.
Quando Edwards aveva cinque anni, suo padre si trasferì a Londra per stare più vicino alla madre. All'età di nove anni, andò a vivere ad Aston, Birmingham, con il resto della sua famiglia.
Come riporta espn.co.uk, Edwards racconta: "Ad Aston c'era una costante guerra tra bande. C'erano la Johnson Crew e i Burger Bar Boys. Erano rivali e la violenza divampava costantemente tra le due parti. Io sono entrato in contatto con i ragazzi più giovani".
All'età di 14 anni, Edwards apprende la notizia che nessun bambino vorrebbe mai sentire, quella dell'uccisione del padre a colpi di arma da fuoco in una discoteca di Londra.
Dopo la morte del padre, la vita di Edwards entra in una spirale discendente, fatta di risse, accoltellamenti e spaccio di droga.
Edwards si è trovato nei guai soprattutto per le risse in strada, quando tentava di difendere i suoi amici e di intimidire altre persone.
Stando a quanto riporta espn.co.uk, Edwards ha detto: "Ecco perché il mio soprannome è "Rocky". Me l'hanno dato a scuola. È stato prima di entrare nelle MMA. Me l'hanno dato quando facevo a botte per strada".
Quando Edwards aveva 17 anni, sua madre lo fece iscrivere a una palestra di arti marziali miste chiamata "The Ultimate Training Centre", in modo da toglierlo dalle strade e che potesse impiegare la sua energia aggressiva in maniera positiva.
Edwards inizia ad allenarsi tutti i giorni, due o tre volte al giorno. Otto mesi dopo disputa il suo primo incontro. Vince poi quattro incontri consecutivi in un solo giorno, aggiudicandosi un torneo nella sua palestra locale.
ESPN riporta le parole di Edwards: "Da quel momento in poi, mi sono dedicato alle MMA. Sapevo che era quello che volevo fare. Avevo un talento naturale. Credo che questo sia il motivo per cui Dio mi ha messo su questa terra".
Edwards vince il titolo dei pesi welter della British Association of Mixed Martial Arts nel 2014 e firma con l'UFC più tardi nello stesso anno.
Dopo aver perso contro Claudio Silva al suo debutto nell'UFC, Edwards ha poi vinto 20 incontri, con due sconfitte e un no-contest, conquistando il titolo UFC dei pesi welter nel suo ultimo match contro Usman nell'agosto 2022.