L'Europa prepara i suoi giovani talenti per l'NBA meglio di quanto facciano gli Stati Uniti?

L'Europa supera gli Stati Uniti nello sviluppo di giovani talenti?
Le parole di Kobe Bryant
L'esperienza di Bryant in Italia
Proibito il dribbling
Una filosofia alternativa
Un gioco più individualista
Uno stile di gioco nato negli anni '90
La responsabilità dell'AAU secondo Kobe Bryant
La stabilità dell'Europa
Messaggi coerenti
Più partite di allenamento
I rappresentanti internazionali
I Paesi europei in NBA
Altri talenti in arrivo
Espansione globale dell'NBA
La NBA sempre di più internazionale?
L'Europa supera gli Stati Uniti nello sviluppo di giovani talenti?

A maggio 2023 la rivista GQ scriveva che l'NBA esiste grazie ai giocatori stranieri. E non è un'esagerazione. Basti pensare ai migliori cestisti del campionato, come Nikola Jokic, Luka Doncic o Giannis Antetokounmpo, che hanno tutti affinato le loro capacità in Europa prima di approdare in NBA.

Le parole di Kobe Bryant

Il compianto Kobe Bryant già nel 2015 aveva evidenziato la differenza tra i giovani giocatori europei e quelli americani. La leggenda dei Los Angeles Lakers aveva detto a ESPN: "Penso che i giocatori europei siano molto più capaci. A loro viene insegnato a giocare nel modo giusto fin da piccoli".

L'esperienza di Bryant in Italia

Kobe Bryant si era trasferito con la famiglia in Italia all'età di 6 anni e secondo lui questo aveva avuto un enorme impatto sulla sua crescita come giocatore. Alla domanda di ESPN su come sarebbe stato il suo basket se non si fosse trasferito in Italia, Bryant aveva risposto: "Probabilmente non sarei stato in grado di palleggiare e tirare con la mano sinistra o avere un buon gioco di gambe".

Proibito il dribbling

L'ala piccola degli Orlando Magic Franz Wagner, originario della Germania, ha parlato a Basket News dei metodi di allenamento che aveva seguito da adolescente. In alcune esercitazioni, i giocatori non potevano ricorrere al dribbling.

Una filosofia alternativa

Durante questo tipo di allenamenti, le squadre ottenevano punti se riuscivano a completare 10 passaggi di fila, indipendentemente dal fatto che la palla andasse a canestro o meno. Come ha raccontato il giocatore tedesco a Basket News: "Si trattava di muoversi, passare, tagliare meglio di quanto l'altra squadra potesse difendere".

Un gioco più individualista

Invece negli Stati Uniti, a qualsiasi livello, è normale che il giocatore in possesso del pallone cerchi di aggirare o superare il difensore per portarsi in posizione di tiro. In un articolo nel 2016, USA Today descrive come i Cleveland Cavaliers abbiano dovuto trovare un equilibrio tra movimento della palla e isolamenti dei giocatori nelle finali NBA.

Uno stile di gioco nato negli anni '90

Come spiega The Ringer, questo stile di basket secondo cui i giocatori in attacco palleggiano più volte cercando di superare la difesa si è affermato nell'NBA negli anni '90. È una tecnica che può essere efficace quando chi cerca il canestro è nettamente migliore di chi lo difende, ma non favorisce certo il lavoro di squadra.

La responsabilità dell'AAU secondo Kobe Bryant

Kobe Bryant riteneva che l'AAU (Amateur Athletic Union), federazione sportiva degli Stati Uniti, avesse molto a che fare con il degrado dello sviluppo del basket statunitense. Nel 2015 il giocatore ha affermato a ESPN: "Il basket AAU è orribile. È stupido. Non insegna affatto ai nostri ragazzi come giocare; si finisce per avere giocatori... che fanno un sacco di cose fantasiose ma non sanno mettersi in post".

La stabilità dell'Europa

Negli USA può capitare che gli adolescenti, crescendo, giochino in più squadre diverse: al college, nell'AAU ed eventualmente in altri campionati. In Europa, i giocatori di basket emergenti giocano in una sola squadra tutto l'anno, come si legge sul sito web di Pro Skills Basketball.

Messaggi coerenti

Mentre un giovane talento americano può ricevere feedback diversi sugli aspetti del gioco da migliorare, uno europeo può trarre vantaggio dall'instaurare un rapporto più personale con il team.

Più partite di allenamento

Dal canto loro, i giocatori statunitensi sono soliti partecipare a molte più partite di allenamento in età adolescenziale, il che offre loro il vantaggio di provare nuove mosse contro diversi tipi di avversari.

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I rappresentanti internazionali

Secondo il sito web della NBA, sono 64 i giocatori nati in Europa presenti nei roster di apertura della stagione 2023-2024. In totale i cestisti nati fuori dagli Stati Uniti presenti nel roster sono 125, il che rappresenta circa un quarto dei giocatori del campionato.

I Paesi europei in NBA

Belgio, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svizzera, Turchia e Ucraina sono stati tutti rappresentati durante la stagione 2023-2024.

Altri talenti in arrivo

È molto probabile che la Francia aggiunga altri suoi due giocatori la prossima stagione: Alexandre Sarr e Zaccharie Risacher potrebbero essere infatti prime scelte assolute al Draft NBA 2024. Naturalmente, ciò avviene dopo che Victor Wembanyama è stato scelto con la chiamata numero 1 dai San Antonio Spurs al Draft 2023.

Espansione globale dell'NBA

Bleacher Report attribuisce all'ex commissario dell'NBA David Stern il merito dell'esplosione globale dei talenti che vediamo oggi. Negli anni '80 ha concluso accordi televisivi internazionali per trasmettere le partite dell'NBA al di fuori degli Stati Uniti. Anche il Dream Team del 1992 ha contribuito ad aumentare la popolarità di questo sport a livello internazionale.

La NBA sempre di più internazionale?

Chissà se in futuro la metà dei giocatori dell'NBA sarà composta da giocatori europei o di altri Paesi del mondo! È una possibilità per niente remota, vista la situazione attuale.

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