L'Italia vince la Coppa Davis: le foto dell'esultanza degli Azzurri a Malaga

47 anni dopo...
Le cose erano iniziate in salita
A Malaga, però, tutta un'altra storia
Una vittoria sofferta per Arnaldi
E alla fine arriva Sinner
L'esultanza del capitano
Le parole di Volandri
'Un progetto partito da lontanissimo'
Berrettini c'è...
E non è il solo...
Cosa ci riserva il futuro...
47 anni dopo...

L'Italia ha dovuto aspettare 47 anni prima di poter tornare a sollevare la Coppa Davis, un traguardo che prima di questa nuova generazione di talenti sembrava quasi impossibile da raggiungere.

Le cose erano iniziate in salita

La strada verso il trionfo non è stata delle più facili, anzi è iniziata decisamente in salita, prima a Bologna, poi ai quarti contro l'Olanda, senza dimenticare le difficoltà della semifinale contro la Serbia, superate soprattutto grande a una storica impresa di un Sinner capace di annullare 3 match point consecutivi al numero 1, Novak Djokovic.

A Malaga, però, tutta un'altra storia

Eppure a Malaga gli azzurri Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Simone Bolelli, trainati da un inarrestabile Jannik Sinner, battono gli australiani per 2-0, entrando di pieno diritto nella storia del tennis italiano.

Una vittoria sofferta per Arnaldi

Ad aprire le danze, non senza soffrire, è stato Matteo Arnaldi. Dopo 3 set non proprio facilissimi e oltre 2 (emozionantissime) ore di gioco, il 22enne originario di Sanremo, numero 44 del mondo, è riuscito ad avere la meglio su Alexei Popyrin per 7-5 2-6 6-4.

E alla fine arriva Sinner

Ci ha poi pensato Jannik Sinner a chiudere in bellezza la giornata, con un perentorio 6-3, 6-0 su Alex De Minaur. È lui, numero 4 del mondo, a dare inizio alla grande festa in casa azzurri.

L'esultanza del capitano

Una festa, quella degli azzurri, che inizia con un esultante abbraccio tra Sinner e Filippo Volandri, capitano non giocatore di questa storica Italia.

Le parole di Volandri

Con queste parole a SkySport, riportate da Eurosport, il capitano riconosce il merito dei suoi ragazzi: "Grazie a questi ragazzi, grazie per averli a disposizione, grazie per esserci stati in questi anni. Grazie a tutta l’Italia e a chi ci ha supportati: siamo stati come una famiglia. Ora possiamo veramente essere felici e festeggiare."

'Un progetto partito da lontanissimo'

E non dimentica il duro percorso fatto per arrivare al trionfo a Malaga, aggiungendo: "Questo progetto è partito da lontanissimo, abbiamo affrontato un miliardo di difficoltà, ho sempre avuto il supporto di tutti. Anche di Berrettini: da quando è arrivato con noi abbiamo ancora fatto più famiglia. Non ho parole“.

Berrettini c'è...

E tra il pubblico c'era anche lui, il grande assente Matteo Berrettini, accorso a Malaga per sostenere i suoi compagni, nonostante stia attraversando un momento non proprio facile per la sua carriera.

E non è il solo...

Ma Berrettini non è la sola personalità del tennis italiano tra il pubblico: sugli spalti c'è anche il leggendario capitano di quell'Italia che nel 1976 si impose sul Cile in una finale epica: Nicola Pietrangeli, il miglior giocatore (per ranking) della storia del tennis italiano (numero 3 del mondo).

Cosa ci riserva il futuro...

Per 47 anni, quella di Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Paolo Bertolucci era stata la prima e unica Coppa Davis per l'Italia. A Malaga, quindi, era davvero molto più che atteso questo passaggio di testimone, una vittoria che ci fa davvero ben sperare per il futuro del tennis italiano.

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