Rory Delap, la 'catapulta dei Potters' che tanto spaventava l'Arsenal
Prima di essere un allenatore, Rory Delap è stato un ottimo calciatore, giocando con squadre del calibro del Southampton, del Derby e del Sunderland. Ma è il periodo trascorso nei 'Potters', ovvero nello Stoke City Football Club, quello che lo ha reso davvero grande e per cui viene ricordato con maggior affetto.
All'epoca, lo Stoke non aveva i calciatori più famosi né i più brillanti, ma poteva contare su Ryan Shawcross, Mamady Sidibe, Ricardo Fuller e Abdoulaye Faye, ma non solo. Il successo dello Stoke si doveva anche a una particolare strategia.
Nel 2008, la Premier League non sapeva cosa aspettarsi quando lo Stoke City arrivò per la prima volta in Premier League, ma una cosa è certa: non si aspettava di dover affrontare uno dei centrocampisti più forti di tutti i tempi.
Alla fine degli anni 2000, infatti, lo stile di gioco spagnolo, il cosiddetto "Tiki-Taka", stava arrivando anche sulle coste dell'Inghilterra. Per sopravvivere in Premier League lo Stoke aveva compreso di dover fare qualcosa di diverso. Ed è qui che entra in gioco Rory Delap.
Di lui l'ex boss del Chelsea Luiz, Felipe Scolari, disse: "Non ho mai visto nulla di simile in vita mia", mentre David Moyes lo definì: "catapulta umana", come riporta skysports.com. Vediamo perché.
Delap era in grado di effettuare una rimessa, lanciando la palla con una traiettoria piatta per oltre 40 metri. Grazie a ciò, Delap risultò fondamentale per lo Stoke nell'assicurare un quarto dei suoi gol in Premier League nella stagione 2008/2009.
All'inizio della prima stagione dello Stoke in Premier League, i gol dei 'Potters' contro Arsenal, Aston Villa, Portsmouth, Sunderland ed Everton, infatti, sono arrivati direttamente dalle rimesse laterali di Delap.
Nel novembre 2008, l'ex portiere dell'Hull City Boaz Myhill era così cosciente della pericolosità di Delap che, dopo aver ricevuto un retropassaggio, decise che sarebbe stato meglio mandarla in calcio d'angolo piuttosto che rischiare con una rimessa laterale!
Il fattore paura per i lanci di Delap era reale e, in parte, forse anche giustificata. In effetti, le statistiche parlano chiaro: 9 dei 38 gol dello Stoke in Premier League nel 2008-09 sono arrivati grazie a lui.
A tal proposito, skysports.com riporta la dichiarazione dell'ex centrocampista dello Stoke, Liam Lawrence: "Potevi guardare gli avversari e sapere che li avevi già battuti".
Ma non erano solo gli avversari in campo a temerlo. L'ex allenatore dell'Arsenal, Arsene Wenger, odiava le rimesse laterali di Delap e cercò addirittura di far cambiare il regolamento in merito per impedirgli di essere così efficace. Questo creò un'accesa rivalità tra Arsenal e Stoke.
"Ci lavoravamo [sui lanci di Delap, ndr] il martedì, il giovedì e il venerdì. Passavamo ore a lavorare sui tiri piazzati, non solo sui tiri, ma anche sui corner, sui calci di punizione e su tutto ciò che entrava in area".
Quando però gli avversari iniziarono ad abituarsi a quei tiri e lo stile di gioco iniziò a trasformarsi in quello che è oggi, Delap e i suoi lanci divennero meno efficaci. Nelle 2 stagioni successive riuscì a segnare solo 5 e 4 gol in Premier League.
Nonostante ciò, Delap ha collezionato quasi 200 presenze con lo Stoke, che ha lasciato nel 2013, rimanendone comunque una bandiera. E pensare che, da adolescente, il suo destino sembrava essere un altro!
Delap, infatti, aveva iniziato la sua carriera in Irlanda come atleta d'élite nel lancio del giavellotto ed era stato considerato un candidato a rappresentare il suo paese alle Olimpiadi. Come riporta il Telegraph, Delap stesso ha dichiarato: "Ho rappresentato la contea, quindi ero bravo".
Ma alla fine Delap ha abbandonato il giavellotto a 15 anni per concentrarsi sul calcio. Ma non si aspettava che la sua straordinaria abilità sarebbe stata determinante nel portare lo Stoke in Premier League.
Forse Rory Delap non è stato il giocatore più famoso per la sua tecnica della Premier League, ma le sue lunghe rimesse laterali che hanno spaventato enormemente l'élite del calcio inglese e saranno ricordate per sempre.
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