Simona Halep: il difficile rientro alle competizioni dopo la riduzione della squalifica per doping
A marzo 2024, Simona Halep ha fatto il suo ritorno ufficiale alle competizioni dopo la riduzione della squalifica per doping, ma il rientro non sta essendo per niente facile.
Dopo essere risultata positiva all'antidoping al primo turno degli US Open del 2022, l'ex numero uno del mondo WTA era stata provvisoriamente sospesa dalle competizioni nell'ottobre di quell'anno, per poi ricevere una squalifica di quattro anni nel settembre 2023.
La tennista romena si era sottoposta a un prelievo di urina il 29 agosto 2022 dopo la sconfitta al primo turno degli US Open contro Daria Snigur.
Il campione aveva rivelato la presenza di Roxadustat, una sostanza vietata dall'Agenzia mondiale antidoping in quanto può essere usata per migliorare le prestazioni, stando a quanto riferisce Bleacher Report.
Il Roxadustat, infatti, è in grado di aumentare la produzione endogena di eritropoietina e di stimolare la produzione di emoglobina e di globuli rossi; ciò comporta una migliore ossigenazione e una maggiore resistenza.
Oltre a questo controllo positivo, era stata rilevata un'anomalia nel passaporto biologico di Simona Halep che avrebbe indicato l'uso di sostanze proibite, secondo l'International Tennis Integrity Agency.
Tuttavia, la tennista rumena ha sempre sostenuto di essere innocente e che si era trattato di una contaminazione di integratori, come riportato dal The Guardian.
Per dimostrare la propria innocenza, la Halep si è rivolta a Jean-Claude Alvarez, professore di tossicologia presso l'ospedale universitario di Garches, che si è occupato di individuare le cause della potenziale contaminazione con la sostanza dopante.
Secondo la ricerca del professore, si era trattata di una contaminazione accidentale dopo l'assunzione di un integratore a base di collagene del marchio Quantum Nutrition, che apparentemente conteneva la sostanza in questione.
La Federazione Internazionale, però, non ha creduto alla sua spiegazione e Simona Halep ha fatto appello al Tribunale arbitrale dello sport.
Dopo aver studiato il caso per tre giorni, il Tas ha emesso un verdetto "unanime" a favore della riduzione della sospensione da 4 anni a 9 mesi, già scontati dalla rumena, che era ormai ferma da quasi un anno e mezzo.
Simona Halep ha avuto quindi il via libera per fare il suo ritorno ufficiale nel circuito WTA e riprendere a giocare.
Per la vincitrice del Roland Garros e degli US Open, però, il rientro alle competizioni si è rivelato un vero e proprio calvario.
Infatti, non avendo disputato alcun torneo per 17 mesi, Simona Halep non ha più una classifica ufficiale e può tornare a giocare solo se le viene concessa una wild card. A marzo ne ha ricevuta una per giocare al WTA 1000 di Miami, dove però ha perso al primo turno contro Paula Badosa.
A maggio arriva una grossa delusione per lei, quando non le viene concessa la wild card per il Roland Garros. Disputa quindi il WTA 125K di Parigi, ma è costretta a ritirarsi per un infortunio al ginocchio.
Il ritorno sui campi da tennis dopo un'assenza così lunga non è mai facile, tanto meno a 32 anni e con molte avversarie che hanno fatto grandi progressi durante il suo stop. Halep spera ora di ricevere la wild card per Wimbledon, che si disputerà nelle prime due settimane di luglio.
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