Vinicius Jr., Mario Balotelli e altri calciatori vittime di razzismo

Calcio e razzismo
Vinicius Jr.
Nico Williams
Iñaki Williams
Romelu Lukaku
Paul Pogba
Mario Balotelli
Moussa Marega
Samuel Eto'o
Marc Zoro
Kevin-Prince Boateng
Raheem Sterling
Carlos Kameni
Prince Gouano
Malcom
Marcelo
Antonio Rüdiger
Patrice Evra
Mouctar Diakhaby
Leroy Sané e Ilkay Gündogan
Gelson Fernandes
Pape Diop
Danny Rose
Anton Ferdinand
Tammy Abraham
Jordi Osei-Tutu
Kalidou Koulibaly
Blaise Matuidi
Dani Alves
Pierre-Emerick Aubameyang
Roberto Carlos
Moise Kean
Ronaldo Nazario
Samuel Umtiti
Dalbert Henrique
Andy Cole, Rio Ferdinand, Jermaine Jenas, Jermain Defoe e Shaun Wright-Phillips
Pierre Webo
Calcio e razzismo

Il caso degli insulti nei confronti di Vinicius Jr. ha puntato ancora una volta i riflettori sulla piaga del razzismo nel mondo dello sport e in particolare nel calcio: è fin troppo comune, infatti, assistere a esternazioni di questo tipo dagli spalti e persino in campo. Purtroppo, quello del giocatore brasiliano non è un caso isolato.

Vinicius Jr.

L'attaccante del Real Madrid è vittima di insulti da parte dei tifosi e degli avversari praticamente da quando è approdato in Spagna. L'ultimo deplorevole episodio, accaduto allo stadio Mestalla di Valencia, ha aperto un intenso dibattito sull'esistenza o meno del razzismo nel calcio spagnolo.

Nico Williams

Anche Nico Williams dell'Athletic Bilbao ha subito insulti dai suoi stessi tifosi mentre giocava contro l'Osasuna nella Copa del Rey. Il giocatore, che è arrivato a chiudere i suoi account sui social media a causa delle offese subite, ha detto sul canale Twitch di DAZN: "Non auguro a nessuno di trovarsi nella mia stessa situazione e spero che queste cose non continuino ad accadere. Siamo esseri umani e possiamo commettere errori".

Iñaki Williams

Nel 2020, durante una partita contro l'Espanyol allo stadio di Cornellá, il fratello di Nico, Iñaki Williams, è stato insultato da un gruppo di tifosi rivali che gli hanno urlato contro imitando il verso di una scimmia mentre lasciava il campo per essere sostituito. "Siamo consapevoli che se mi succedesse (di nuovo) lasceremmo il campo e se perdessimo la partita non ci importerebbe. Sarebbe uno schiaffo al razzismo", ha detto il calciatore.

Romelu Lukaku

Nel nostro paese, nel corso dell'andata della semifinale di Coppa delle Coppe contro la Juventus, il belga Romelu Lukaku dell'Inter ha festeggiato il gol del pareggio al 93° minuto davanti alla curva bianconera dopo aver subito cori razzisti per tutta la partita. Lo ha fatto con una mano sulla fronte e l'altra a indicare di fare silenzio, gesto per il quale è stato espulso.

Paul Pogba

Il calciatore francese ha ricevuto una pioggia di insulti sui social media dopo aver sbagliato un rigore contro il Wolverhampton nel 2019 in una partita finita in parità. Il centrocampista ha scritto su Twitter: "Gli insulti razzisti sono ignoranza e possono solo rendermi più forte e motivarmi a lottare per la prossima generazione".

Mario Balotelli

Mario Balotelli ha subito diversi episodi di discriminazione. Nel 2018 il Nizza, il club in cui militava, ha denunciato gli insulti proferiti nei confronti dell'attaccante durante una partita contro il Digione. La stessa cosa è accaduta nel 2019 e nel 2020, quando giocava nel Brescia, nelle partite contro Hellas Verona e Lazio. "Non potrà mai essere completamente italiano", ha detto di lui il capo degli ultras veronesi.

Moussa Marega

Nel 2020, durante una partita tra la sua squadra e il Vitoria de Guimaraes, il giocatore franco-maliano del Porto ha deciso di lasciare il campo al 71° minuto, stanco di dover ascoltare gli insulti e gli ululati dei tifosi.

Samuel Eto'o

Un altro giocatore noto per aver abbandonato il campo a causa degli insulti provenienti dagli spalti è stato Samuel Eto'o. È successo nel 2006 allo stadio de La Romareda in Spagna, durante una partita tra il suo Barcellona e il Saragozza. Alla fine l'attaccante camerunense tornò in campo e la sua squadra sbaragliò quella avversaria.

Marc Zoro

Nel 2005, l'allora difensore ivoriano del Messina interruppe una partita contro l'Inter minacciando di lasciare il campo a causa dei cori razzisti che gli erano stati rivolti. Nel 2006 dovette subire ancora insulti a San Siro, sempre da parte degli ultras neroazzurri.

Kevin-Prince Boateng

Il centrocampista di origine ghanese, nato in Germania, è diventato un simbolo della lotta al razzismo. Nel corso della sua carriera è stato più volte bersaglio di insulti, come quelli subiti nel 2013 in un'amichevole tra il Milan, squadra in cui giocava, e la Pro Patria. In quell'occasione, raccolse il pallone e lo lanciò in aria poco prima di lasciare il campo seguito dai compagni di squadra.

Raheem Sterling

In una partita del 2018 tra Manchester City e Chelsea, l'attaccante dei Citizens ha dovuto sopportare gli insulti a lui rivolti dai tifosi del Chelsea a Stamford Bridge per 90 minuti. "So che ciò che sto per dire potrebbe sembrare un po' scomodo, ma l'unica malattia in questo momento è il razzismo contro cui stiamo combattendo", ha detto il calciatore giamaicano naturalizzato inglese alla BBC.

Carlos Kameni

Alcuni anni prima, per l'esattezza nel 2006, il portiere Carlos Kameni ha vissuto una delle peggiori situazioni della sua carriera sportiva in Spagna, come ha ammesso lui stesso alla stazione radio Cadena SER: "Il momento peggiore che ho vissuto è stato sul campo del Saragozza al mio primo anno con l'Espanyol. Stavamo vincendo 0-1 e mi dissero di tutto, al punto che l'arbitro mi chiese se volevo che fermasse la partita".

Prince Gouano

Nel 2019 i giocatori del Digione e dell'Amiens si sono fermati per cinque minuti durante una partita di Ligue 1 in risposta agli incessanti cori razzisti rivolti dai tifosi del Digione al difensore francese dell'Amiens Prince Gouano.

Malcom

Malcom è sbarcato in Russia nel 2019 come grande acquisto dello Zenit San Pietroburgo, ma il suo arrivo non è piaciuto agli ultrà del club, che al momento del suo primo ingresso in campo con la squadra hanno srotolato uno striscione con la scritta "Grazie dirigenza per la tua fedeltà alle tradizioni", criticando l'ingaggio del giocatore brasiliano.

Marcelo

Il difensore del Real Madrid ha vissuto numerosi episodi di discriminazione, ma il più noto è quello del 2014, quando circa 500 tifosi dell'Atlético de Madrid si sono messi a urlare la parola "scimmia" e l'hanno denigrato facendo il verso di questo animale.

Antonio Rüdiger

Nel 2019, l'allora centrocampista del Chelsea ha dovuto sopportare per 90 minuti i cori razzisti a lui rivolti durante una partita contro il Tottenham, che nonostante tutto non venne interrotta. Nell'aprile 2023, quando già militava nel Real Madrid, ha ricevuto insulti da parte dei tifosi del Cadice al termine della partita di Liga tra le due squadre.

Patrice Evra

Nel 2020, il terzino ha denunciato il razzismo che secondo lui pervade la nazionale di calcio francese. Ma il caso più noto è lo scontro tra Patrice Evra e Luis Suárez durante una partita del 2011 tra Manchester United e Liverpool. Evra sostiene che l'attaccante uruguaiano, che fu sospeso per otto partite, lo chiamò ripetutamente "n e g r o" e che disse che lo stava aggredendo per questo motivo.

Mouctar Diakhaby

Non è mai stato provato, ma un insulto simile, se non peggiore, è stato quello rivolto al difensore franco-guineano del Valencia Mouctar Diakhaby da parte di Juan Cala, difensore del Cadice, durante una partita della Liga del 2022. La gara è stata momentaneamente interrotta dopo l'abbandono del campo da parte dei giocatori del Valencia.

Leroy Sané e Ilkay Gündogan

Secondo la Federazione calcistica tedesca (DFB), durante un'amichevole tra Germania e Serbia i giocatori tedeschi sono stati "insultati da un gruppo ridotto di spettatori". Oltre a grida come "Heil Hitler", si sono ascoltati insulti contro Sané per il colore della sua pelle e contro Gündogan per le sue origini turche.

Gelson Fernandes

Nel 2011, lo svizzero di origine capoverdiana Gelson Fernandes, che giocava in prestito al Chievo Verona, denunciava di aver trovato la sua auto rigata con la parola "n e g r o" e che qualcuno aveva persino defecato davanti alla porta di casa sua. Nel 2017, quando giocava per il club tedesco Eintracht Frankfurt, ha ricevuto questo commento su Instagram: "Sei figlio di scimmie. Spero che qualcuno ponga fine alla tua carriera. Non sei un vero svizzero".

Pape Diop

Nel 2014, dopo il fischio finale della partita di ritorno della Liga tra Levante e Atlético de Madrid, il senegalese Pape Diop ascoltò una parte dei tifosi dell'Atlético imitare suoni di scimmia sugli spalti, a cui rispose con un ballo. "Mi hanno gridato 'scimmia' e per sdrammatizzare ho iniziato a ballare come una scimmia", raccontò in conferenza stampa.

Danny Rose

Il terzino del Tottenham Danny Rose ha subito numerosi insulti razzisti durante una partita dell'Inghilterra contro il Montenegro nel 2019. "Sono stufo; mi restano cinque o sei anni per appendere gli scarpini al chiodo e non vedo la fine. In verità, per come vengono fatte le cose nel calcio, non vedo l'ora di smettere. Il calcio è politicizzato e, onestamente, non vedo l'ora di andarmene", ha detto ai media britannici.

Anton Ferdinand

Durante una partita contro il Chelsea in casa a Loftus Road, il difensore del Queens Park Rangers Anton Ferdinand è stato insultato pesantemente da John Terry, difensore della squadra avversaria. Il presunto insulto è costato a Terry la fascia di capitano dell'Inghilterra, un processo (anche se è stato dichiarato non colpevole) e una squalifica di quattro partite.

Tammy Abraham

Il giocatore del Chelsea è stato pesantemente offeso dai tifosi della sua stessa squadra. Quando aveva solo 21 anni, Abraham ha sbagliato un rigore nella Supercoppa UEFA 2019 che ha portato alla sconfitta del suo club contro il Liverpool; dopodiché sui social media gli sono piovuti gli insulti. Il Chelsea e molti giocatori della Premier hanno pubblicamente sostenuto Tammy Abraham.

Jordi Osei-Tutu

Il giocatore inglese, che nel 2019 giocava con il Bochum in prestito dall'Arsenal, non è riuscito a trattenere le lacrime all'uscita dal campo dopo aver subito insulti da parte di un giocatore avversario, Slimen Kchouk, durante un'amichevole contro la squadra svizzera del San Gallo. Ne dava conferma il suo allenatore Rubin Dutt: "Jordi mi ha detto che lo ha insultato per il colore della sua pelle. Per questo ha lasciato il campo completamente sconvolto".

Kalidou Koulibaly

Nel 2021, il difensore senegalese del Napoli Kalidou Koulibaly raccontò di aver ricevuto insulti da parte di un tifoso della Fiorentina al termine della partita. Nel 2022 il giocatore senegalese è stato di nuovo preso di mira, stavolta dai tifosi dell'Atalanta, un episodio che suscitò le critiche della Federazione calcistica senegalese (FSF).

Blaise Matuidi

Un altro caso in Italia è quello del centrocampista francese di origine angolana Blaise Matuidi, che durante una partita tra Juventus e Hellas Verona è stato oggetto di insulti da parte dei tifosi veronesi. La stessa cosa gli era capitata nel 2018 e nel 2019 con il Cagliari.

Dani Alves

La reazione del difensore brasiliano alle offese di un tifoso del Villarreal durante una partita del 2014 è stata la migliore possibile. Quando stava per battere un calcio d'angolo, dagli spalti è piovuta in campo una buccia di banana. Alves l'ha raccolta, l'ha sbucciata e ne ha dato un morso. "Ormai non me la prendo più sul serio. Purtroppo non possiamo cambiare le cose, quindi è meglio ignorarli. In questo modo non potranno ottenere quello che vogliono", ha detto il calciatore.

Pierre-Emerick Aubameyang

La stessa cosa è capitata anche ad Aubameyang dopo aver segnato un gol contro il Tottenham con la maglia dell'Arsenal nel 2018. Il responsabile del pessimo scherzo è stato arrestato dalla polizia metropolitana di Londra dopo essere stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dell'Emirates Stadium.

Roberto Carlos

Già nel 1996, nella sua prima stagione da giocatore del Real Madrid, Roberto Carlos sperimentò episodi di discriminazione in due partite contro il Barcellona. I tifosi della squadra blaugrana lo insultarono e lo accolsero al Camp Nou con uno striscione denigratorio, oltre a graffiare persino la sua auto e scriverci sopra la parola "macaco".

Moise Kean

Il giocatore della Juventus e della nazionale italiana, figlio di ivoriani, ha risposto agli insulti ricevuti dai tifosi del Cagliari in una partita del campionato del 2019 mettendosi davanti alla curva nord con le braccia incrociate in segno di sfida dopo aver segnato un gol all'85° minuto.

Ronaldo Nazario

Durante una partita allo stadio La Rosaleda tra Málaga CF e Real Madrid, l'attaccante brasiliano Ronaldo Nazario ha lanciato una bottiglia sugli spalti, stanco di ascoltare gli insulti a lui rivolti. Giorni dopo lo spiacevole episodio, il giocatore del Real Madrid ha spiegato  che non avrebbe permesso che sua madre venisse insultata.

Samuel Umtiti

Nella partita di Serie A del Lecce contro la Lazio nel gennaio 2023, il difensore francese Samuel Umtiti ha lasciato il campo in lacrime dopo che lui e il compagno di squadra Lameck Banda sono stati oggetto di pesanti insulti e ululati. "Solo calcio, divertimento, gioia. Il resto non conta", ha poi postato su Instagram.

Dalbert Henrique

Sempre in Italia, nel corso di una partita tra Fiorentina e Atalanta nel 2019 il terzino sinistro Dalbert Enrique, stufo degli insulti di cui è oggetto, si rivolge all'arbitro, interrompendo la partita per tre minuti. Come da regolamento, dall'altoparlante il pubblico viene ammonito per questo tipo di comportamento, ma il messaggio è reso inudibile dai fischi dei tifosi.

Andy Cole, Rio Ferdinand, Jermaine Jenas, Jermain Defoe e Shaun Wright-Phillips

Nel corso di un'amichevole tra Inghilterra e Spagna disputata al Santiago Bernabeu nel 2004, questi cinque giocatori sono stati oggetto di cori discriminatori e ululati da parte dei tifosi spagnoli. Per questo episodio, la Reale Federazione Calcistica Spagnola (RFEF) ha ricevuto una pesante sanzione da parte della FIFA.

Pierre Webo

Già quando era giocatore dell'Osasuna, del Leganés e del Mallorca in Spagna, Pierre Webo era stato bersaglio di offese, ma il momento più critico lo ha vissuto da allenatore della squadra turca Istanbul Basaksehir nel 2020. Durante una partita di Champions League contro il PSG, Webo ha ricevuto un insulto razzista dal quarto ufficiale di gara, che si è concluso con la sospensione della partita. La gara è stata poi ripresa il giorno successivo con un altro gruppo arbitrale.

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